"Centri estivi al ribasso: è inaccettabile"

Confcooperative, Legacoop e Agci contestano il bando: dare priorità alla qualità per il bene dei ragazzi, soprattutto dopo la pandemia

Migration

di Simona Ballatore

"Riteniamo inaccettabile che attività educative rivolte ai minori vengano assegnate dall’amministrazione comunale sulla base di un criterio che adotta come lente di valutazione il risparmio economico e non assume, invece, come priorità la qualità delle proposte progettuali": così Confcooperative Federsolidarietà Milano, Monza e Navigli con Legacoop Lombardia Dipartimento welfare e Agci Lombardia - settore solidarietà - scrivono al sindaco Giuseppe Sala e alla vicesindaco e assessore all’Educazione Anna Scavuzzo contestando il bando per l’affidamento dei centri estivi ai nastri di partenza, rivolti agli alunni delle primarie e delle scuole dell’infanzia di Milano.

Nel mirino la formula “matematica“ che compare nel bando. "Evidenziamo con preoccupazione che tale criterio di calcolo risulta estremamente sbilanciato a favore di chi presenta ribassi economici importanti, inducendo a formulare offerte aggressive e rendendo di fatto decisivo il fattore prezzo, con il risultato di sbilanciare la valutazione e quindi l’aggiudica a favore di un criterio basato esclusivamente sul prezzo offerto e non sulla qualità del servizio proposto", sottolineano i firmatari della missiva che si riservano ulteriori azioni qualora i criteri non vengano rivisti. Ricordando anche i pericoli dietro l’angolo, ovvero il "rischio di veder assegnato il servizio a enti che cerchino di risparmiare, anche a discapito delle retribuzioni del personale impiegato, non adeguate e coerenti con i Ccnl di riferimento". Il tutto aggravato dalla situazione post-pandemica: "Ciò è ancor più grave dopo questo lungo periodo di difficoltà che ha visto bambini e bambine, ragazzi e ragazze esposti a importanti fragilità e significative conseguenze psicoemotive dovute alla pandemia e al prolungato periodo di limitazioni delle interazioni sociali, e che, proprio in virtù di questa situazione, hanno ancora più diritto a poter contare sul massimo investimento da parte della pubblica amministrazione", sottolineano dalle Coop sociali.

A rispondere è la vicesindaco Scavuzzo: "La formula utilizzata dall’Amministrazione per l’attribuzione del punteggio economico (cd. “interpolazione lineare”) rientra tra le modalità di calcolo dei punteggi economici indicate dalle Linee Guida Anac. Fino all’inizio del 2018, la prassi del Comune di Milano era di inserire nella formula dell’offerta economica il parametro prezzo e non il ribasso. Dal febbraio 2018, invece, l’Amministrazione si è adeguata alla giurisprudenza intervenuta" che "sostiene che l’adozione del criterio di interpolazione lineare costituisce una legittima facoltà delle Amministrazioni". Ed è stata già utilizzata l’anno scorso.

"Scegliere di far prevalere il criterio del maggior sconto significa non mettersi nella condizione di garantire a questi minori il servizio qualitativamente migliore, facendo ricadere sulla loro pelle - e su quella delle loro famiglie - logiche di contenimento della spesa che mal si coniugano con l’attenzione che questa città vuole avere nei confronti delle giovani generazioni", rimarcano però da Confcooperative Federsolidarietà, Legacoop Lombardia e Agci nella lettera, promettendo di prestare attenzione anche "ai futuri bandi del settore educazione, nonché del settore welfare".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro