Prima la chiusura del centro di formazione professionale di via Visconti 18, nel settore dell’ottica, per affidare il servizio "a un soggetto esterno". Poi il trasferimento dei corsi di lingue straniere, che attualmente contano circa 550 iscritti, dalla sede in viale Murillo a quella "più distante e scomoda" di via Fleming. Si apre un nuovo scontro fra Comune e sindacati, con al centro il futuro dei corsi di formazione professionale gestiti da Palazzo Marino, che si inserisce in un contesto di rapporti tesi legati alla lunga vertenza sul "diritto al pasto", al nuovo piano occupazionale, organici in sofferenza e servizi tagliati.
"La vicenda parte nel dicembre 2023 – ripercorre Giovanni Molisse, segretario della Fp Cgil milanese – quando il Comune ha chiuso il centro di formazione di via Visconti 18 per poi esternalizzarlo. Nonostante le nostre richieste di incontro e vari solleciti, non avendo avuto alcuna informativa preventiva come prevede, invece, il contratto nazionale. Nel mentre veniva fatto il bando pubblico e le aule venivano date in concessione. Noi non siamo stati mai ricevuti, fino all’incontro del 17 maggio, dove è emersa l’intenzione dell’amministrazione di chiudere anche la sede di viale Murillo, per spostarla in via Fleming". È stato aperto, così, un nuovo stato d’agitazione. Una questione emersa durante l’ultimo incontro in Prefettura, tra il Comune e i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, UilFpl, Csa e la Rsu di Palazzo Marino. "I problemi si stanno sommando – conclude Molisse – e ci stiamo organizzando per una nuova mobilitazione unitaria".
Andrea Gianni