Milano, zona Centrale sempre in allarme: altri quattro colpi violenti in 24 ore

Tra domenica e lunedì notte, prima e dopo il raid dell’accoltellatore 23enne che ha ferito sei persone. Vittime prese a morsi, buttate giù dal monopattino, colpite in testa con una bottiglia

Controlli della polizia in stazione Centrale

Controlli della polizia in stazione Centrale

Milano, 8 marzo 2023 – L’aggressione ravvicinata di sei persone nei dintorni della Centrale, da parte del 23enne Abrahman Rhasi lunedì poco prima delle 18, è stata preceduta e seguita da altre quattro rapine violente consumate da altre persone ma nelle stesse ventiquattr’ore e nella stessa zona. Compresi due colpi-fotocopia messi a segno tra la stazione, a qualche manciata di metri dai binari, e via Sammartini.

Una routine alla quale si è fatto il callo, dicono gli investigatori. Perché in questo lembo di NoLo che non è stazione e non è città la situazione dei bivacchi diventa ogni giorno di più fuori controllo. Ma torniamo a domenica. Due sono le persone che sono state prese di mira da quattro uomini, presumibilmente nordafricani, stando alle carte della richiesta di convalida. Uno solo dei quattro è stato identificato ed arrestato domenica sera, alla vigilia dell’episodio più grave di lunedì, finito a coltellate. Si tratta di un uomo marocchino di 29 anni, con una vistosa cicatrice al viso e la mandibola leggermente spostata. Altri tre uomini non sono ancora stati identificati, ma presumibilmente, secondo gli investigatori, vanno cercati sempre tra i bivacchi dei sottopassi della stazione.

Il primo ragazzo, la prima preda, viene adocchiata dal gruppetto di nordafricani nello spazio accanto alla stazione, lato Sammartini. Urlano, fischiano, il giovane finge di non sentire, velocizza il passo. Uno si separa dagli altri, ed è l’uomo che finirà in manette, quello con la mandibola spostata e il grosso taglio in viso: inizia a rincorrere il passante e cerca di sfilargli il telefono dalla mano. La vittima cerca di resistergli, lui la strattona, gli morde la mano e poi il braccio, fino a quando sarà costretto a lasciargli il telefono e la borsa contenente soldi e documenti. Qualcuno vede e chiama i soccorsi, il rapinato sarà portato al Policlinico per le medicazioni.

Ma la caccia dei rapinatori continua: poco dopo, il 29enne marocchino identifica un’altra vittima. È un ragazzo che, sempre in via Sammartini, sfreccia a bordo di un monopattino. In due, stavolta, lo rincorrono e lo spingono fino a quando perde l’equilibrio e cade rovinosamente a terra. Gli portano via tutto: soldi, borsa, cellulare. Anche lui si farà medicare, ma le sue condizioni non sono gravi. Il nordafricano si dilegua; lo troverà la polizia poche ore dopo, aiutata dalla descrizione che ne avevano fatto le vittime.

Restiamo nei dintorni della stazione, appena allargati tra la zona di via Padova e quella di Porta Venezia: lunedì ci sono state altre due rapine in strada ai danni di altri due passanti, uno dei quali colpito anche alla testa con una bottiglia di birra. Due episodi distinti che hanno portato in totale a quattro arresti disposti dalla Procura nello stesso turno in cui è finito il caso delle aggressioni in serie con 6 passanti feriti dal 23enne ora in carcere. Per una rapina all’angolo tra via Clitumno e via Padova sono stati arrestati dalla Polizia due 23enni egiziani.

Dinamica simile a quella di molte altre rapine: hanno bloccato un uomo che camminava dicendogli di consegnare loro il cellulare e, di fronte al suo rifiuto, l’hanno pestato, anche usando una bottiglia di birra per colpirlo alla testa. Poi, quando la vittima ha tentato di fuggire, l’hanno fatta cadere a terra e hanno continuato a colpirla con calci e pugni. A quel punto è intervenuta una volante che passava e li ha arrestati.

Nell’altro caso, avvenuto nella tarda serata in viale Vittorio Veneto, vicino a Porta Venezia e non lontano dalla stazione Centrale, un altro passante ha subito una rapina da parte di un 19enne di origine libica e di un 28enne marocchino, entrambi arrestati sempre dalla polizia. Secondo l’accusa, gli hanno portato via il cellulare dopo averlo bloccato e strattonato con violenza.

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