ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Rossano Carrisi Cavaliere della Repubblica: volontario da oltre 40 anni, in prima linea durante il Covid

Direttore generale della Misericordia di Arese: orgoglioso del riconoscimento "Responsabile dell’unità di crisi in pandemia, ho provato il dolore e la gioia di dare una mano".

“Cavaliere della Repubblica“. Volontario da oltre 40 anni. In prima linea durante il Covid

“Cavaliere della Repubblica“. Volontario da oltre 40 anni. In prima linea durante il Covid

Arese (Milano) – "Quando ho fatto il primo corso di formazione ero ancora minorenne, avevo solo 17 anni. Sono diventato soccorritore in ambulanza, prima con l’Avis Rho, dopo due anni sono entrato nella Misericordia di Arese, sono cresciuto, fino a diventare direttore generale. Questa onorificenza è motivo di orgoglio per il lavoro di 40 anni nell’organizzazione di volontariato e in particolare per i due anni difficili del Covid. La mia candidatura è stata sostenuta da trenta segnalazioni, comprese quelle di sindaci e di un vescovo, mi fa molto piacere sapere che ci sono persone che hanno speso del tempo per dire che meritavo questa onorificenza". È il racconto di Rossano Carrisi (nella foto), 59 anni, che domenica scorsa ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia e dal sindaco, Giuseppe Sala. Era accompagnato dal sindaco di Bareggio (suo Comune di residenza), Linda Colombo e dal vicesindaco aresino, Mauro Aggugini.

Questa la motivazione: "Medico ed operatore sociale. Ha intrapreso la strada del volontariato nel settore del soccorso sanitario da oltre quarant’anni manifestando una costante dedizione al prossimo soprattutto nel periodo pandemico da Covid-19 dove ha diretto l’unità di crisi per la Federazione Volontari del soccorso Lombardia, e poi con numerose altre iniziative a favore dei bisognosi". Oggi Carrisi, oltre all’incarico di direttore generale della Misericordia di Arese, è anche presidente della Federazione volontari del soccorso Lombardia e consigliere nazionale della Rete Nazionale Misericordie. "Mi ha fatto piacere che nella motivazione sia stato messo in evidenza l’impegno degli anni del Covid. Ricordo il grande dolore per i morti, ma anche la soddisfazione per quello che riuscivamo a fare - racconta - sono stato nominato responsabile dell’unità di crisi il intorno al 23-24 febbraio 2020. A fine marzo ho iniziato a partecipare alle riunioni con Areu per gestire l’emergenza in Lombardia. Le ambulanze non bastavano, sono arrivati 40 mezzi da tutta Italia, abbiamo riaperto un albergo a Brescia come base per gestire gli interventi. Nel frattempo ho fatto anche il Covid, ma sono qui a raccontare e oggi continuo il mio impegno più forte di prima".