Espropri deliberati, terreni acquisiti per oltre 400mila euro, quasi al via il ripristino ambientale della cava Santa Barbara di Albignano. I terreni pronti a entrare nel patrimonio immobiliare del Parco Adda Nord, insieme al Comune capocordata dell’operazione di ripristino, sono tutti in quota cava. Un passaggio indispensabile per l’avvio delle opere a lungo rinviate: il progetto al via, del valore di oltre un milione di euro, prevede per l’ex cava a ridosso ferrovia ripristini spondali, piantumazione di nuova vegetazione, realizzazione di strutture galleggianti e, come è stato per altre cave in zona, creazione di “micro habitat” che consentano, in un futuro non lontano, il ripopolamento faunistico. La delibera del consiglio di gestione del Parco Adda Nord capitanato dall’avvocato Francesca Rota sugli espropri è di questi giorni, corredata di metrature e indennizzi. I contatti con i proprietari dei terreni erano in corso da tempo, le tariffe d’esproprio sono commisurate, si spiega, a quelle che vennero applicate ormai qualche anno fa in corso di realizzazione della autostrada Brebemi. Lo sblocco ultimo dei finanziamenti per il recupero della cava, va ricordato, risale allo scorso agosto.
Erano su carta, niente di meno, dal 1997, parte delle compensazioni previste dall’accordo di programma fra enti stipulato al tempo del quadruplicamento della linea ferroviaria Pioltello-Treviglio. Tutto si bloccò negli anni successivi, nel 2021 la riapertura della procedura. Lo scorso 3 agosto, infine, la sottoscrizione dell’accordo operativo ultimo fra Parco, Rfi, Regione e Comune, che ha riaperto salvadanaio e riattivato l’iter. L’ex cava Santa Barbara, da oltre vent’anni dismessa, si trova nella frazione di Albignano, a nord del cimitero, su un tratto di frazione pesantemente interessato, negli ultimi decenni, dai cantieri del quadruplicamento ferroviario e dell’autostrada Brebemi. Il recupero arginerà il rischio degrado, l’idea è un ripristino in chiave naturalistica, a vera compensazione di due interventi infrastrutturali che furono per questo territorio di pesantissimo impatto. Al momento della firma grande soddisfazione fu espressa sia dalla presidente del Parco Rota che dal sindaco truccazzanese Franco De Gregorio (nella foto).