
L’ad di Coima: Governo stabile, ma l’incertezza vanifica i fattori positivi. A Milano mancano 30-40mila case. Villaggio Olimpico? Consegna imminente. .
di Andrea Gianni
Per gli investitori internazionali la "necessità di avere regole chiare e trasparenti è vitale", perché altrimenti si rischia di vanificare gli effetti positivi della stabilità politica, che è un elemento "determinante e importantissimo" per i mercati. E in questo ambito "la scala di ragionamento non può che essere nazionale, per poi avere un inquadramento locale perché ogni realtà urbana può avere le sue specificità". Manfredi Catella, amministratore delegato di Coima, società protagonista della trasformazione cittadina degli ultimi anni a partire da Porta Nuova, dal quartier generale in piazza Gae Aulenti osserva il nodo da sciogliere dell’urbanistica milanese, dopo la serie di inchieste della Procura su presunti abusi edilizi legati a progetti di rigenerazione urbana. Considerazioni a margine della presentazione dei risultati del 2024 della società, al momento "attiva al 100% in Italia", dove Milano "rappresenta circa il 60% del nostro gestito", ma che sta delineando due "strategie paneuropee che realisticamente entro fine estate verranno messe a punto grazie anche a partner internazionali, per poi iniziare la fase della raccolta". Un piano di espansione, supportato da numeri positivi, che passa attraverso la raccolta di capitali.
"Negli ultimi sei mesi abbiamo incontrato un centinaio di investitori nei diversi continenti – sottolinea Catella – che nel complesso rappresentano oltre 13.000 miliardi di euro di capitale". Secondo Coima, oggi sui mercati sono presenti "fortissima volatilità e profonda incertezza", derivanti da fattori come le tensioni internazionali e la politica dei dazi di Trump, ma anche forti margini di crescita per l’Italia legati anche alla scarsità di immobili di qualità, case e uffici. Milano resta "la porta d’accesso per i capitali": una città dove la popolazione continua a crescere nella fascia d’età 19-44 anni e dove "mancano 30-40mila case" per far fronte ai bisogni. Una città dove Coima è in campo anche sull’operazione Villaggio Olimpico. Sugli extra costi, ha sottolineato Catella, "si è completata l’istruttoria da parte del Comune e adesso siamo in attesa che ci comunichino la valutazione". Sullo stato di avanzamento dei cantieri il primo obiettivo "è completare la parte industriale del Villaggio Olimpico, prioritaria visto che la consegna è imminente". Per gli altri lavori del cantiere "stiamo aspettando l’iter del piano attuativo, che è nella fase finale".
Scenari in cui si innesta la questione irrisolta dell’urbanistica milanese. "Credo che le regole debbano essere la derivata di quello che il pubblico vuole fare – spiega Catella al Giorno, a margine dell’incontro –. Ci vuole un livello di definizione pubblica che declini qual è la linea di sviluppo che si vuole tenere nell’ambito delle città, non solo Milano, da cui poi derivare le regole. Se no la discussione sulle regole diventa astratta. È giusto avere titoli edilizi più veloci e più snelli, ma molto dipende da quello che si vuole fare. Su alcuni temi, come l’abitare e la transizione energetica, il tempo non è molto e dobbiamo andare velocemente". Fatta questa premessa, "la scala di ragionamento non può che essere nazionale", quindi con un provvedimento nazionale. "Un Paese come l’Italia – conclude – viene apprezzato per la sua stabilità politica, perché il Governo attuale è riconosciuto come affidabile, e questo è un elemento determinante. Ci sono tutti gli elementi per attrarre capitali da tutto il mondo e per generare crescita ma, dato questo contesto, la necessità di avere regole chiare e trasparenti è vitale".