Casting costosi per “baby modelli” Foto on line e nessuna garanzia

La nostra inchiesta cinque anni fa sui genitori a caccia del successo dei pargoli

Un viavai di famiglie davanti a un lussuoso palazzo del centro. Mamme e papà entravano con la speranza che i loro figli, piccolissimi, potessero diventare modelli. Ma i sogni s’infrangevano presto, una volta scoperto che il casting consisteva nello scatto di foto (a pagamento) che sarebbero state pubblicate su internet e che non c’era nessuna garanzia di sfilare o di diventare volti di brand famosi. Questa sui “baby modelli“ è stata un’inchiesta pubblicata dal Giorno a dicembre del 2017. Inchiesta arrivata al secondo posto del Premio Vergani. "Chissà se ci chiameranno – confidava al cronista una coppia arrivata da Mantova con due gemelli –. È costoso, ma per tutti e due ci hanno fatto lo sconto...". Tutto era partito dalla storia di Sara, che aveva caricato sul sito di un’agenzia di moda milanese le foto del figlio di pochi mesi e che poi era stata contattata. Non solo era rimasta delusa: era stata minacciata dall’agenzia dopo aver chiesto di rimuovere da internet le foto e aver scoperto che i marchi nominati al colloquio non lavoravano con quell’agenzia. Decine di mamme hanno raccontato di aver vissuto la stessa esperienza. Tante, le agenzie. Federica, di Torino, ha spiegato di essersi rivolta "a due agenzie, la prima ha voluto 200 euro per il book fotografico e non mi ha mai chiamata. La seconda 195 euro e mi ha chiamato per due casting. Nessuno è andato a buon fine".

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