Castano celebra il nonno di Franca Rame

Il lontano parente dell’attrice e compagna di vita di Dario Fo aveva fondato in città una compagnia teatrale

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di Giovanni Chiodini

Quest’anno ricorre il centenario della morte di Pio Rame, artista e artigiano del teatro, nonno di Franca Rame capostipite di una compagnia teatrale attiva fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento nelle piazze dei paesi del Nord Italia. Una data che sarà ricordata grazie al progetto ideato e promosso da Laura Fusaro, docente di italiano e storia all’istituto Torno, sostenuto dall’Amministrazione comunale e dalla Fondazione Fo Rame. Un progetto che vede coinvolti i ragazzi dell’istituto superiore.

Come primo momento gli studenti della classe 4G Afm si sono recati a visitare la tomba di Pio Rame, morto a Castano Primo il giorno di Natale del 1921, e i luoghi che hanno ispirato la scrittura delle farse castanesi durante la permanenza dei Rame in città alla fine del 1921 (l’edificio che fu sede della Casa del Popolo dove i Rame dimorarono e misero in scena le loro rappresentazioni, l’Albergo del Gallo, oggi ristorante pizzeria Mediterraneo, il bar Due spade in piazza Mazzini, oggi Turkish Kebap).

Il legame dei Rame con Castano Primo inizia nell’autunno del 1921 con l’arrivo della compagnia. All’Archivio della Fondazione Fo Rame è disponibile un Quaderno con la sigla di Tomaso Rame (figlio di Pio) su cui sono scritte in bella calligrafia le "chiavi teatrali" delle opere da rappresentare a soggetto. Su 17 testi riportati, 16 sono stati scritti appunto a Castano Primo, tra il 5 novembre 1921 e il 12 marzo 1922. In esse si ritrovano i motivi e gli ingredienti classici della commedia degli equivoci: travestimenti, scambi di persona, fraintendimenti, intrighi. Ritroviamo anche gli stessi tipi fissi: il servo furbo, orditore di intrighi e il servo sciocco dedito alle digressioni burlesche e alle trovate ridicole, mogli e mariti gelosi, amanti pretenziose.

La prossima sfida degli studenti del Torno sarà riuscire a riportare in scena i testi teatrali dei Rame, così da rinsaldare quel legame fatto anche di simpatia, d’affetto e gratitudine, che essi seppero instaurare cento anni fa con la popolazione castanese. Una delle discendenti più nota di Pio Rame è stata la nipote Franca, nata a Villastanza di Parabiago nel 1929. Il padre, Domenico, era uno dei figli di Pio Rame. Esordì nel mondo dello spettacolo praticamente appena nata: fu subito impiegata, per i ruoli da infante nelle commedie allestite dalla compagnia familiare. Proprio come tanti anonimi castanesi erano stati impiegati da Tomaso Rame nelle rappresentazioni messe in scena durante la permanenza a Castano.

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