
Le torri sorgono in zona Crescenzago La Procura di Milano ha chiesto il processo per sei persone
Il rinvio lungo dell’udienza preliminare, al 13 marzo, è dovuto anche al nodo del "salva Milano", alle necessarie valutazioni sulle implicazioni sul fronte penale del Ddl, già approvato dalla Camera e in attesa del via libera del Senato per entrare in vigore. Nel frattempo la Procura di Milano ha modificato una delle imputazioni, dal reato di abuso d’ufficio contestato in precedenza a quello di falso in atto pubblico. Il cambio di imputazione, che sarà formalizzato nella prossima udienza sul caso Park Towers, porterebbe quindi a superare la recente abrogazione del reato di abuso d’ufficio, che ha sollevato questioni di legittimità costituzionale.
Una carta giocata dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici nell’udienza preliminare con al centro presunti abusi edilizi e lottizzazione abusiva sul progetto delle Park Towers di via Crescenzago 105, a Milano, in cui sono imputate sei persone, tra cui tre funzionari e dirigenti di Palazzo Marino e dello Sportello Unico Edilizia e il presidente di Bluestone Andrea Bezziccheri. "Abbiamo seguito con convinzione e precisione le indicazioni, le regole vigenti all’interno del Comune di Milano – spiega Bezziccheri –. Nessun malaffare, nessuna impropria agevolazione, nessuna corsia preferenziale; solo una diversa interpretazione delle norme tra Comune (interpretazione seguita per decenni) e Procura, che però sta letteralmente paralizzando la città, con centinaia di cantieri fermi o rallentati, miliardi di euro di investimenti bloccati".
Una questione complessa sulla quale dovrà esprimersi la gup Alessandra Di Fazio, in un procedimento “pilota“ perché tante altre inchieste con al centro presunti abusi legati a operazioni di sviluppo immobiliare a Milano (sfociate anche nel sequestro di tre cantieri) devono ancora approdare alla fase dell’udienza preliminare. E la Procura potrebbe chiedere di sollevare una questione di legittimità costituzionale del “salva Milano“ davanti alla Consulta. Intanto ieri la gup Di Fazio ha respinto la richiesta del Sicet, sindacato inquilini della Cisl, e di un privato, che abita in zona, di partecipare come "persone offese", non parti civili, al procedimento. Persona offesa, invece, come da imputazioni è il Comune di Milano, che non si è costituito come parte civile. "Il Sicet non può considerarsi titolare di interessi specifici tutelati dalla normativa prevista dal Testo Unico dell’Edilizia", si legge nell’ordinanza con cui la gup ha respinto l’istanza del sindacato. E l’impegno per il diritto alla casa, servizi di qualità per i cittadini e un contesto ambientale salubre, esplicitato nello statuto del Sicet, "lo rende portatore di un interesse generico a una vita sana e dignitosa dei propri aderenti che non può trovare spazio in questa sede".