Caso camici, i pm: "Diffuso coinvolgimento di Fontana"

E la Guardia di finanza ha acqusito il contenuto del cellulare della moglie del governatore lombardo

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana

Milano, 24 settembre 2020 - C'è stato un "diffuso coinvolgimento di Fontana in ordine alla vicenda relativa alle mascherine e ai camici accompagnato dalla parimenti evidente volontà di evitare di lasciare traccia del suo coinvolgimento mediante messaggi scritti". Lo scrivono i pm di Milano nella richiesta di consegna dei cellulari agli indagati e ai principali protagonisti del caso della fornitura di camici commissionata dalla Regione Lombardia alla Dama, azienda varesina di proprietà di Andrea Dini, cognato del governatore Attilio Fontana, e poi trasformata in donazione.

Il provvedimento contiene anche il testo di un messaggio inviato il 16 febbraio da Dini alla sorella (nonchè moglie di Fontana) Roberta: "Ordine camici arrivato. Ho preferito non scriverlo ad Atti". E lei risponde: "Giusto, bene così". Fontana è indagato per frode nelle pubbliche forniture insieme al cognato Dini, accusato anche di turbata libertà nella scelta del contraente.

Intanto, il nucleo speciale di Polizia Valutaria della Gdf, nell'ambito dell'indagine della Procura di Milano sul caso camici, ha acquisito, tra gli altri, il contenuto dei cellulari di Roberta Dini, moglie del governatore Attilio Fontana e degli assessori lombardi Davide Caparini, Raffaele Cattaneo e di Giulia Martinelli, capo della segreteria del presidente della Lombardia nonché ex compagna del leader della Lega Matteo Salvini. L'acquisizione è presso terzi, il che vuol dire che i quattro non sono indagati.

L'acquisizione, per parole chiave, e quindi mirato, del contenuto dei telefoni, che riguarda anche quelli dell'ex dg di Aria Filippo Bongiovanni e della dirigente della centrale di acquisti regionale (entrambi sono indagati), si è reso necessario alla luce delle testimonianze messe a verbale da testi sentiti nei mesi scorsi. E poi dalle prove documentali raccolte dalle Fiamme gialle, tra cui i messaggi e le chat scaricati dal telefono di Andrea Dini, il cognato di Fontana (anche loro due sono indagati) e titolare della Dama spa, l'azienda al centro dell'indagine per un affidamento senza gara del 16 aprile di una fornitura di 75 mila camici e altri Dpi anti Covid per oltre mezzo milione di euro. Fornitura trasformata in donazione quando è venuto a galla il conflitto di interessi e quindi mai completata.

La Gdf ha acquisito il contenuto anche dei telefonini di alcuni tra il personale dello staff di Fontana e di altri personaggi secondari. Oggi pomeriggio verrà dato l'incarico a un consulente della Procura per selezionare il contenuto in base a parole chiave, conferimento a cui possono partecipare gli indagati, i difensori ed eventuali loro esperti nominati per le operazioni.

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