Un tesoro crollato come un castello di carte. Case sparse tra Milano, Bollate e Torino, dal valore complessivo di 3 milioni di euro, che sarebbero state acquistate con soldi "illecitamente accumulati" da una coppia di origine nomade, uomo e donna, entrambi di 70 anni, con precedenti di polizia e penali. Beni che non sono più nelle loro mani dopo che la polizia di Stato ha eseguito due decreti di sequestro di prevenzione emessi, su richiesta del questore Giuseppe Petronzi, dal Tribunale di Milano, sezione autonoma Misure di prevenzione presieduta da Fabio Roia.
I decreti di sequestro riguardano unità immobiliari e relative pertinenze: un appartamento nel centro di Milano, due unità abitative indipendenti nel comune di Bollate e un appartamento a Torino. L’attività istruttoria condotta dai poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano ha riguardato la situazione patrimoniale della coppia. L’uomo è gravato da diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio e sarebbe stato coinvolto anche in un’associazione a delinquere specializzata nelle rapine a portavalori. "Sin dalla giovane età – spiega la Questura in una nota – si è reso protagonista di reati di vario genere, tra i quali furti, rapine, ricettazione, riciclaggio, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio".
E la donna, che formalmente non aveva rilevanti e continuative fonti di reddito, "vanta un percorso criminale durante il quale, tramite una sua società, ha ricettato monili e oggetti preziosi" ritenuti essere il bottino di gruppi criminali specializzati in furti in abitazione e truffe ad anziani e persone deboli. In passato è stata indagata perché lavorava in un Compro oro diventato un punto di riferimento per la ricettazione di merce rubata da altri nomadi.
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