
di Camilla Garavaglia
Sono diversi i cittadini di Bareggio che contestano il Pgt (Piano di governo del territorio) approvato dalla maggioranza del Consiglio comunale e proposto dalla giunta Colombo. I motivi sono diversi ma due istanze su tutte spiccano per argomento: conservazione del verde pubblico e recupero funzionale e storico delle aree dismesse. Le istanze sono collegate e i cittadini che hanno presentato le osservazioni al Pgt si sono mossi per sensibilizzare l’opinione pubblica con una raccolta di firme.
"Ne abbiamo raccolte 670 - conferma Luisa Baroni, una cittadina di Bareggio - per cercare di proteggere lo spazio verde dedicato alle “Scorte magistrati“. Si tratta di un parco importante, sia per la dedica a persone che hanno perso la vita sia perché è un punto di ritrovo per tutti i residenti del quartiere intorno a via Sant’Anna". Il terreno dell’area verde, che comprende la casetta dell’acqua e la caserma dei carabinieri, è stato ceduto al Comune dalla famiglia Baroni e da altri residenti del quartiere a titolo gratuito nel 1987. A una condizione, però: che il Comune potesse modificare l’urbanistica di quest’area solo per particolari motivi di interesse pubblico. "Qui nel 1987 c’erano solo due case e un terreno - raccontano i residenti - ora si vogliono prendere 1600 metri quadri da dare a un costruttore per fare delle villette qui, nel parco, per recuperare la metratura edificabile delle aree dismesse: questo è scritto nel Pgt, non sono bugie. Noi vogliamo il nostro pezzettino di verde: lo abbiamo donato al Comune tanti anni fa e non deve essere regalato al costruttore. Piuttosto, che venga destinato a un Dopo di noi o un ambulatorio, che qui sarebbe davvero utile".
Altro tema: il recupero delle aree dismesse. L’architetto Ida Bonfiglio ha raccolto alcune firme di cittadini per sensibilizzare l’amministrazione sul tema della valorizzazione del patrimonio storico della ex cartiera. "La ex cartiera è l’unico elemento di archeologia industriale rimasto a Bareggio - spiega l’architetto -. Si tratta di una struttura caratterizzante, che se venisse recuperata come è stato fatto con la filanda di Cornaredo o come verrà fatto con il consorzio agrario di Corbetta darebbe lustro e identità al Comune intero. Abbattendo la struttura per costruire unità residenziali si perderà l’occasione di creare un polo culturale unico per Bareggio. E sarebbe un vero peccato per tutti".