
I residenti nei palazzi di viale Repubblica 15, 17 e 21 chiedono attenzione
San Giuliano (Milano) - Case ex Genia , "si faccia in fretta". Con una (nuova) lettera al sindaco Marco Segala, il comitato degli inquilini degli stabili di viale Repubblica 15, 17 e 21 torna a sollecitare interventi mirati, e con tempistiche ragionevoli, per rendere più decorosi i palazzi che sono in capo alla curatela di Genia, l’ex azienda municipalizzata dichiarata fallita nel 2015. L’obiettivo è migliorare le condizioni di vita degli abitanti, circa 200 famiglie, che occupano questi appartamenti e che, col crac dell’azienda in house, sono precipitati come in un limbo, senza certezze né punti di riferimento. Si tratta di cittadini che ora reclamano maggiore attenzione. Già in una precedente lettera al sindaco di San Giuliano e al curatore fallimentare, il comitato di viale Repubblica aveva lamentato una scarsa manutenzione degli stabili ed evidenziato la necessità di ricalibrare gli affitti sulle base delle mutate condizioni economiche di più di una famiglia. Temi che tornano adesso sotto i riflettori.
"A distanza di mesi – fa sapere il presidente del comitato Valter Serafin – Ats non ha ancora risposto alla nostra richiesta di un intervento per stabilire se in uno degli stabili sia presente amianto e se questa presenza possa essere pericolosa per la salute degli inquilini". Non solo. "Alcuni inquilini – rimarca il presidente -, rimasti soli per sopraggiunta vedovanza, o per l’allontanamento dei figli da casa, si trovano impossibilitati a far fronte alle spese dell’affitto". Da qui l’appello al primo cittadino, affinché si faccia promotore di un incontro col curatore fallimentare per definire la scaletta delle priorità, partendo dall’ascolto dei residenti. L’obiettivo resta quello di "avviare un confronto, impegnativo ma proficuo, teso ad alleviare le situazioni che si sono venute a creare col fallimento di Genia".
A distanza di anni, dunque, il crac dell’azienda municipalizzata continua ad avere ripercussioni su San Giuliano. La prima a implodere, schiacciata sotto la mole dei debiti, è stata nel 2012 Genia Energia; tre anni più tardi è stata la volta della società madre, affossata da un buco di 47 milioni di euro. Alla curatela dell’ex società in house fanno capo case popolari, scuole e impianti sportivi, mentre il Comune è riuscito, attraverso una procedura di esproprio, a prendere le redini dell’ex caserma di via Trieste e a completare così i lavori di riqualificazione di un edificio che oggi ospita 22 alloggi per le fasce deboli, ma anche spazi per i giovani e le associazioni locali. L’esproprio deciso dal Comune ha consentito di ultimare la riconversione a usi sociali dello stabile, un intervento che con le procedure fallimentari si era del tutto arenato. Ora è importante tenere alta l’attenzione sugli alloggi popolari.