ANNA GIORGI
Cronaca

Case del design di Alcova. L’ex Snia e la serra Pasino

Il duo creativo Valentina Ciuffi-Joseph Grima svela le due prossime location "Resteremo a Varedo, confermate anche villa Bagatti Valsecchi e villa Borsani" .

Case del design di Alcova. L’ex Snia e la serra Pasino

Valentina Ciuffi e Joseph Grima il duo di creativi che hanno ideato Alcova

Valentina Ciuffi e Joseph Grima, il brillante duo di creativi ha annunciato i preparativi dell’Alcova edizione 2025. Un annuncio dato per tempo, siamo a sette mesi dall’inizio dell’evento più internazionale di Milano, il Salone, con relativo Fuorisalone. Ma ci sta, come si dice, perché i preparativi e la messa in sicurezza dei luoghi saranno un lungo lavoro, per intanto però, l’annuncio fa pregustare una nuova meraviglia. Stesso luogo, Varedo, perché spiega Valentina Ciuffi nel suo nuovo spazio-ufficio inaugurato in via Padova al civico 29, il risultato del Fuorisalone fuori Milano è stato un esperimento più che riuscito. E siccome Alcova storicamente "abita" i luoghi per due anni, anche per il 2025 non si sposta dopo la scommessa vinta, ma raddoppia, oltre alle due ville Borsani e Bagatti Valsecchi ci sarà anche il complesso dell’Ex Snia una delle industrie abbandonate più grandi della Lombardia, una vera e propria azienda fantasma con un superficie di 500 mila metri quadrati. Lì, nel periodo Fascista, veniva realizzato il cotone nazionale sintetico, il nylon. A trent’anni dalla chiusura il "villaggio Snia" verrà rianimato dal design. "Con le sue linee geometriche pulite e le sue ampie facciate in vetro - dice Grima - la fabbrica racconta la storia di un’altra epoca. É un raro esempio di architettura industriale razionalista".

A questa si aggiunge una "chicca": la ex serra Pasino dal nome dal barone che, ereditando le proprietà e i terreni del Valsecchi, decise di creare un’enorme greenhouse accanto alla Villa Bagatti Valsecchi per coltivare le orchidee bianche, di cui divenne uno dei principali produttori europei. Il barone coltivava solo orchidee dal colore bianco e aveva creato una serra inondata di luce. Queste serre erano molto all’avanguardia nelle tecnice di coltivazione perché erano riscaldate. Negli anni successivi con la morte del barone la magnifica struttura fu completamenete abbandonata. "La serra -dicono ancora Grima e Ciuffi - resta uno spazio completamente diverso dai luoghi che abbiamo occupato in passato". Nell’ex Snia dopo il Fuorisalone ci sarà un grosso progetto di riqualificazione urbana che lo trasformerà in un polo logistico, e in un polo residenziale.