Casaleggio perdona l’hacker: ritirata la querela contro lo studente che violò Rousseau

Nel 2017 il presunto atto di pirateria informatica. I legali del giovane: "Lo aveva fatto solo per testare la vulnerabilità del sistema"

La sede dell'associazione Rousseau a Milano (Ansa)

La sede dell'associazione Rousseau a Milano (Ansa)

Milano, 19 aprile 2019 - Era stato soprannominato «l’hacker buono», perché nell’agosto 2017 avrebbe violato la piattaforma Rousseau per le votazioni online e le attività politiche del Movimento 5 Stelle «solo per testare la vulnerabilità del sistema, senza motivazioni politiche». Luigi Gubello, studente universitario, è stato “perdonato” da Davide Casaleggio, che ha ritirato la querela nei suoi confronti, senza pretendere alcun risarcimento. Pace fatta tra l’imprenditore figlio del fondatore del M5s e il 26enne che agì usando il nickname “Evariste Galois” e ora è anche candidato alle Europee per il Partito Pirata. Alcuni attivisti del Partito ieri si sono presentati in Tribunale a Milano, per il processo a carico di Gubello. «La remissione della querela è stata accettata - hanno scritto su Facebook al termine dell’udienza - adesso inizia la campagna elettorale: non si aggredisce la conoscenza, non si ferma la condivisione». Ieri, infatti, il giudice dell’undicesima penale ha chiuso il processo già alla prima udienza con una sentenza di «non doversi procedere per remissione di querela».

«Il dialogo tra Casaleggio e Gubello è stato sempre cordiale e costruttivo e si è arrivati a questa remissione della querela, senza alcun risarcimento economico», hanno spiegato i legali del giovane, gli avvocati Luca Carraro e Giorgio Mazzucato. «L’ho fatto solo per testare la vulnerabilità del sistema, non avevo fini o motivazioni politiche», aveva spiegato il giovane perquisito nel 2018 nell’inchiesta del pm Enrico Pavone. Casaleggio, che gestisce la piattaforma e che presentò la querela dopo l’attacco informatico di Galois, aveva dichiarato anche pubblicamente nei mesi scorsi che avrebbe ritirato la denuncia presentata contro il giovane e ieri la remissione della querela è stata certificata con una sentenza di «non doversi procedere» del giudice Elena Bernante nel processo per accesso abusivo a sistema informatico. «Lo staff di Rousseau aveva anche ringraziato il nostro assistito», hanno spiegato i legali di Gubello. Galois era stato ribattezzato dai media come l’hacker «buono» - scriveva in Rete, infatti, che agiva per evidenziare le falle della piattaforma - anche per contrapporlo ad un altro che, usando il nickname di Rogue0, invece, ha rivendicato altri e anche più pesanti attacchi a Rousseau (è aperta un’indagine a Milano). Lo scorso 6 settembre, ad esempio, Rogue0 ha pubblicato sul sito Privatebin le email, le password e i numeri di telefono del vicepremier Luigi Di Maio, dei ministri delle Infrastrutture Danilo Toninelli e della Giustizia Alfonso Bonafede.

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