
L’ingegnere edile libero professionista Marco Della Torre in compagnia del padre
A marzo, a meno di imprevisti, Marco Della Torre dovrebbe realizzare il suo sogno, entrando nell’appartamento acquistato nel 2021 in un condominio in zona Bovisa e da allora inagibile. Ingegnere edile libero professionista, 38 anni, è uno dei milanesi che hanno subito le conseguenze del caos normativo legato al superbonus 110%.
Quando avete iniziato i lavori? "Il mio appartamento si trova in un condominio di due piani con sette abitazioni, costruito negli anni ’30 e bisognoso di lavori di riqualificazione, in quanto le strutture sono vetuste. Nel 2021 ho comprato l’appartamento, e con gli altri condomini abbiamo deciso di avviare i lavori approfittando degli incentivi che avevano l’obiettivo di rilanciare il settore dell’edilizia post Covid e promuovere la riqualificazione degli edifici. Abbiamo chiesto a cinque imprese una quotazione dei lavori, e ci hanno risposto solo in tre. Alla fine abbiamo scelto quella che applicava le condizioni migliori e lo sconto in fattura. L’importo dei lavori era di circa 400mila euro, a cui ho agganciato anche quelli per la riqualificazione energetica del mio appartamento".
Quando si sono verificati i problemi? "Nel 2022, con il Governo Draghi, è stata bloccata la cessione dei crediti e si è creato il caos. L’impresa non aveva più liquidità e ha interrotto i lavori, la mia casa è rimasta quindi sottosopra. Siamo riusciti a trovare una soluzione solo nell’autunno del 2023, quando siamo riusciti ad aprire un canale con Banca Intesa Sanpaolo per la cessione dei crediti. Nel frattempo, per riavviare i lavori in casa, ho dovuto contrarre un finanziamento per 60mila euro. Alla fine l’impresa ha terminato i lavori nel condominio, e sta per terminare quelli nel mio appartamento".
Dove ha vissuto in questi anni? "Siccome la casa era inagibile sono rimasto in affitto, alla soglia dei 40 anni, in un appartamento condiviso. Ho dovuto quindi rimandare il sogno di poter vivere in una casa di proprietà. Tornando indietro, con il senno di poi, mi sarei mosso in maniera diversa".
Da professionista del settore, quale è stata la principale stortura del sistema, che ha creato danni alle famiglie? "Sicuramente l’interruzione della cessione del credito, perché ha fermato all’improvviso una macchina che era stata avviata e stava funzionando. L’idea alla base era positiva, solo che è un’operazione che per avere un senso avrebbe bisogno di un respiro di trent’anni, non di tre anni. Consideriamo che grazie al bonus sono stati effettuati lavori di riqualificazione di un patrimonio immobiliare che, senza incentivi, non sarebbero mai stati effettuati".
Andrea Gianni