LAURA LANA
Cronaca

"Casa e dignità per tutti. Il Comune aiuti i fragili"

Sesto, dopo lo sgombero della “Don Mezzanotti“ scatta il presidio. In piazza Unione Inquilini, associazioni e i partiti di opposizione. .

"Casa e dignità per tutti. Il Comune aiuti i fragili"

Sesto, dopo lo sgombero della “Don Mezzanotti“ scatta il presidio. In piazza Unione Inquilini, associazioni e i partiti di opposizione. .

Dopo lo sgombero della Casa Albergo, è arrivato il presidio. Ieri pomeriggio, in piazza della Resistenza, sotto il municipio, si sono riuniti i comitati per il diritto alla casa, l’Unione Inquilini, associazioni, semplici cittadini e i partiti del centrosinistra. Tutti insieme per dire che "Sesto è una città di accoglienza e solidarietà. Non quella che si è vista mercoledì mattina". Chi era presente ha voluto prima di tutto dare solidarietà "a chi è stato lasciato da solo nelle istituzioni".

L’amministrazione per due giorni ha spiegato di aver ricollocato tutte le persone, poco meno di quaranta, che abitavano la struttura di via Fogagnolo, nel cui futuro c’è la vendita. Eppure alcuni sono stati aiutati dalla parrocchia e altri sistemati nei locali dell’Unione Inquilini, il sindacato che ha seguito tutta la vicenda fin da questo inverno, quando sono arrivate le prime comunicazioni di liberare i locali di via Fogagnolo. "Non è vero che l’amministrazione è stata sempre disponibile a trovare soluzioni e alternative - ha denunciato l’Unione Inquilini -. In questi mesi ci siamo sempre opposti a quanto stava per accadere".

Sotto al municipio sono stati collocati, uno sopra l’altro, una serie di scatoloni con la scritta "Indifferenti". Chi era presente ha attaccato sopra dei biglietti. Una sorta di installazione simbolica, ma anche un assaggio di quello che accadrà a chi, per mesi o per anni, ha avuto la sua casa in via Fogagnolo. "Sono stati chiamati degli addetti, degli operai,per svuotare le stanze da quello che è rimasto dentro.

E tutto questo sarà fatto senza la presenza delle persone, dei legittimi proprietari - ha fatto sapere il sindacato -. Questo è inaccettabile. Chi già ha perso un tetto si troverà a dover cercare le sue cose all’interno di scatoloni, dove saranno messi in modo consuso anche oggetti appartenenti ad altri". Il presidio non sarà l’unica forma di mobilitazione. L’opposizione ha già annunciato battaglia. "La casa è una questione di civiltà, soprattutto in una città complessa come Sesto. Non ci fermiamo". Intanto, da settembre si teme una nuova ondata di sfratti esecutivi, che già avevano messo a dura prova la città nei mesi scorsi.