BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Casa di Comunità, maxi restyling: "Ma senza interruzione dei servizi"

Vaprio, il cantiere conviverà con medici e pazienti. I lavori si concluderanno nel marzo 2026. A fine opere ci saranno 16 posti letto a metà tra l’ospedale tradizionale e l’assistenza domiciliare.

A fine opere aprirà l’Ospedale di Comunità: ricovero di 30 giorni al massimo per chi, dimesso, non può ancora tornare a casa o in una struttura residenziale

A fine opere aprirà l’Ospedale di Comunità: ricovero di 30 giorni al massimo per chi, dimesso, non può ancora tornare a casa o in una struttura residenziale

Casa di Comunità “sotto i ferri”, a Vaprio. Restyling completo da portare a termine in meno di due anni, ma senza interruzione dei servizi, il cantiere convivrà con medici e pazienti, i lavori si concluderanno nel marzo 2026, a fine opere in città aprirà l’Ospedale di Comunità: 16 posti letto a metà fra il ricovero tradizionale e l’assistenza domiciliare. Trait d’union disegnato dalla nuova sanità lontana dalle corsie che ha preso forma dopo il Covid. Lo sforzo è stato spostare sul territorio quanto più personale possibile per rispondere alla richiesta di salute dei 630mila abitanti fra Sud Milano e Martesana. I lavoro per l’Asst sono in investimento da 6,4 milioni in arrivo dal Pnrr. "Nessuna difficoltà logistica per l’utenza", spiega l’Azienda che traslocherà di volta in volta all’interno del perimetro del Crotta-Oltrocchi, il nosocomio che ospita la struttura, gli ambulatori dei medici di famiglia e gli specialisti che qui hanno trovato sede dall’inaugurazione nell’autunno 2022. E pure il team multi-forze che aiuta i malati a scegliere le prestazioni più adatte al caso, a partire dall’infermiere di comunità che si occupa di operazioni, come la sutura di una ferita che prima richiedevano un passaggio al pronto soccorso. Figure che lavorano gomito a gomito nel tentativo di ricucire un rapporto troppo sbilanciato sugli ospedali. La Casa è un punto di riferimento per gli interventi "a bassa intensità", che però sono una grossa fetta della domanda. La differenza con i poliambulatori è questa, le funzioni prima separate ora parlano fra loro, a diversi livelli.

"Il cantiere si sposterà di volta in volta all’interno per non limitarne il funzionamento", assicura l’Azienda e sul sito c’è l’aggiornamento in tempo reale dei trasferimenti "così gli utenti sapranno in anticipo dove andare". Il Punto prelievi, una delle prestazioni più richieste, è salito al terzo piano, "e il Cup per l’esame del sangue, invece, è stato accorpato al Cup generale al piano terra". La novità sarà l’Ospedale di Comunità "con ricovero di 30 giorni al massimo per chi, dimesso, non può ancora tornare a casa, né può essere trasferito in una struttura residenziale, dopo la fase acuta". Queste persone e insieme a loro i caregiver "seguiranno un percorso per imparare a gestire presidi, terapie e riabilitazione".