Casa di comunità al Serbelloni "Ora costruiamo il progetto"

Il sindaco: "Sul nostro ospedale importanti investimenti in arrivo, abbiamo il dovere di programmare e condividere obiettivi ed esigenze. Perché le risposte alla cittadinanza devono arrivare presto"

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di Monica Autunno

Casa di comunità, primi incontri con responsabili ospedalieri e assistenti sociali per progettare il decollo, "il taglio del nastro è fatto, ora bisogna costruire. Ed è un percorso di cui, come Comune, desideriamo e dobbiamo fare parte". Il 2023, a Gorgonzola, sarà quello della definitiva trasformazione dell’ospedale Serbelloni, già presidio socio sanitario dal 2016, ufficialmente casa di comunità dalla scorsa settimana, quando, qui come altrove, si è svolta l’inaugurazione, alla presenza di autorità locali, ospedaliere e regionali, del nuovo corso. In arrivo una pioggia di fondi: circa 11 milioni di euro, che serviranno ad adeguare locali e spazi alle rinnovate esigenze di presidio sanitario territoriale e al potenziamento dei servizi. I lavori, se tutto va come deve, dovrebbero partire entro l’estate. Una nuova ripartenza per il nosocomio gorgonzolese, presidio per acuti sino a una quindicina d’anni fa, poi teatro del progetto di Cittadella per l’oncologia, avviato e tramontato, infine convertito da ospedale a presst, per rispondere alle istanze di presa in carico della zona. Una sommessa ancora in buona parte da giocare. "Fondi e opere strutturali sono sicuramente di enorme importanza - così il sindaco Angelo Stucchi -, ma è fondamentale muoversi per tempo evidenziando, a un tavolo con gli operatori del settore sociale, le esigenze in termini di servizi e di personale. Come abbiamo detto anche all’inaugurazione è fondamentale che queste strutture diano, in prospettiva, risposte concrete. Noi crediamo profondamente a quella sanità che è vicina alla gente, concreta e utile. E soprattutto alla portata di tutti". Il progetto di riconversione strutturale dell’ospedale è già al vaglio degli uffici tecnici dell’azienda ospedaliera e del Comune. Prevede, come si è spiegato nei giorni scorsi, una revisione degli spazi che renda il padiglione del Serbelloni meglio collegato e funzionale ai servizi che saranno attivati. Ad oggi, del resto, un cammino era stato già intrapreso: all’ospedale gorgonzolese sono operativi consultorio adolescenti e consultorio familiare, polo per dipendenze e alcologia, spazi per la pediatria di base, poliambulatori, odontoiatria, cup e ambulatori di screening, punto prelievi e ambulatorio infermieristico, servizi di assistenza domiciliare. E quel centro psico sociale con ambulatorio psichiatrico e neuropsichiatria per infanzia e adolescenza che rappresenta, ancora chiuso fra l’altro il reparto psichiatrico di Melzo, un fondamentale baluardo dell’assistenza a soggetti e famiglie alla prese con il disturbo psichico.

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