LAURA LANA
Cronaca

Casa Albergo, storie di disperazione. Anziani e famiglie in difficoltà: "Mi hanno detto che dovrò andar via"

Dopo un contenzioso con il gestore, la struttura probabilmente sarà venduta dal Comune. Gioacchino, 78 anni: mi hanno proposto di andare in una Rsa, io ho risposto: vergogna. Antonella è separata, ha due figli, uno con una lieve disabilità: "Non so proprio cosa sarà di noi". .

Casa Albergo, storie di disperazione. Anziani e famiglie in difficoltà: "Mi hanno detto che dovrò andar via"

Casa Albergo, storie di disperazione. Anziani e famiglie in difficoltà: "Mi hanno detto che dovrò andar via"

Per mesi, alcuni per anni, hanno vissuto nella Casa Albergo, che ora il Comune vuole liberare dopo un contenzioso con il gestore, la Fondazione VVVincent onlus, e dopo la dichiarazione di inagibilità per mancanza di una certificazione antincendio. Gioacchino ha lavorato alle Poste 32 anni e nel ‘94 è andato in pensione. Un’entrata dignitosa, diventata non più sufficiente col passaggio all’euro. "Settecento euro al mese, pagandone 400 di affitto. In 18 mesi ho perso 2 persone care. Ho resistito 5 anni, poi non ce l’ho fatta più. Non mi vergogno a dire che ho tentato il suicidio: 6 giorni in coma e 60 giorni in Neurologia"". È il dottore a contattare gli assistenti sociali. "Loro mi hanno mandato alla Casa Albergo. Giorni fa mi hanno convocato per dirmi che dovrò andar via: a 78 anni mi hanno proposto di andare in una Rsa. Ho risposto di vergognarsi. Poi mi hanno richiamato per offrirmi un’altra soluzione inaccettabile: dopo 53 anni a Sesto dovrei andare in una casa famiglia ad Affori. Ho fatto domanda di casa popolare 6 volte e non sono mai stato considerato. Devo ringraziare Casa Albergo". Antonella vive nella struttura di via Fogagnolo da un anno e mezzo dopo la separazione. Ha 2 figli, il secondo con lieve disabilità. "Non so cosa sarà di noi. Ho partecipato a qualsiasi bando senza mai entrare in graduatoria. L’ultima volta l’assistente sociale mi ha detto di partecipare per servizi abitativi transitori. Ma se ci sono solo 6 case a disposizione, quale concretezza ha la proposta?". Adriano da 17 è a Sesto e ha un figlio 15enne.

"Ho sempre lavorato, poi ho avuto uno sfratto e sono finito qui. Viviamo in 3 in una stanza di 10 metri quadri con bagno e cucina in comune con gli altri inquilini". Jennifer Miranda ha 2 figli di 13 e 15 anni. "Sono arrivata in Italia un anno fa. Necessito di una sistemazione: non posso andare per strada". L’avvocato Gianluigi Montalto, che tutela queste persone, sta quotidianamente presentando domande di residenza. "Per l’Amministrazione i sestesi sono 30-40 su oltre 100 ospiti, per noi fa fede invece il principio di domicilio. È stata interessata l’assistenza sociale del Comune di Milano, dove la situazione è anche peggio e propongono case condivise con altre 10 persone".

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