REDAZIONE MILANO

Casa-albergo, la svolta: "Stop all’occupazione" scatta lo sgombero. Gli inquilini protestano

Sesto, l’immobile fu affidato alla Fondazione Vivivincent per tre anni. Il sindaco: pagavano al Comune solo 206 euro all’anno di canone. "Hanno continuato a incassare affitti, sostenuti dalla sinistra locale".

Sesto, l’immobile fu affidato alla Fondazione Vivivincent per tre anni. Il sindaco: pagavano al Comune solo 206 euro all’anno di canone. "Hanno continuato a incassare affitti, sostenuti dalla sinistra locale".

Sesto, l’immobile fu affidato alla Fondazione Vivivincent per tre anni. Il sindaco: pagavano al Comune solo 206 euro all’anno di canone. "Hanno continuato a incassare affitti, sostenuti dalla sinistra locale".

"Fine dell’occupazione abusiva della casa albergo da parte della Fondazione Vivivincent". Lo annuncia il sindaco Roberto Di Stefano, commentando lo sgombero, avvenuto ieri mattina, dell’immobile di proprietà del Comune in via Fogagnolo, tra le proteste dell’Unione inquilini di Sesto. "La situazione ereditata dalla sinistra era scandalosa - prosegue il sindaco -: i vecchi gestori della casa albergo, la palazzina che ospitava 90 famiglie, pagavano al Comune solo 206 euro all’anno di canone. Nel 2017 sono stati trovati stranieri senza permesso di soggiorno, spacciatori e attività di prostituzione. Uno spreco di denaro pubblico a cui abbiamo risposto indicendo un bando per trovare un nuovo gestore con canone annuo adeguato".

L’immobile era stato affidato alla Fondazione Vivivincent per tre anni, con la clausola che al termine del contratto la struttura sarebbe stata venduta. "Ma la fondazione - spiega Di Stefano -, sostenuta da alcuni rappresentanti della sinistra locale, ha deciso di occupare lo stabile, continuando a esercitare la funzione alberghiera e incassando gli affitti, senza fare interventi di messa a norma per sanare le irregolarità". Lo sgombero arriva dopo una battaglia tra Comune e Fondazione: "Nel 2023 il Tar si è espresso sull’illegittimità della gestione - ancora il sindaco - mentre il tribunale di Monza ha sancito la piena correttezza dell’operato del Comune, condannando la Fondazione a corrispondere al Comune oltre 135mila euro per mancato versamento dei canoni e il rimborso del teleriscaldamento, oltre alle spese di giudizio di circa 10mila euro. È da febbraio che il Comune lavora per ricollocare fragili e bisognosi. La legalità si rispetta e chi viola le leggi ne paga le conseguenze". Opposizione e comitati degli inquilini hanno protestato, annunciando azioni contro la chiusura dell’immobile e per gli sfratti disposti, denunciando che "non sono state trovate soluzioni per tutti gli inquilini, molti dei quali in situazioni precarie e di fragilità".