RUBEN
Cronaca

Carte d’identità Attenzione alle frodi digitali

Ruben

Razzante*

Le limitazioni generate dalla pandemia hanno dato grande impulso al processo di digitalizzazione del nostro Paese. è entrata nel vivo l’implementazione del Pnrr per la digitalizzazione dei Comuni italiani, con il rafforzamento e la diffusione di strumenti consolidati, affidabili ed efficienti come l’identità digitale (SPIDCIE), il sistema di pagamento pagoPA e il punto unico di accesso per i servizi pubblici digitali app IO. In tutto il mondo la digitalizzazione di un documento d’identità fisica sta diventando sempre più essenziale, come ha rilevato uno studio di Juniper Research, secondo il quale il numero di utenti globali che useranno documenti d’identità digitale entro il 2026 supererà i 6,5 miliardi, dai 4,2 miliardi del 2022. Inoltre le digital identity cards, in cui i dettagli digitali vengono caricati all’interno della carta d’identità, saranno utilizzate da oltre 4 miliardi di persone in tutto il mondo nel 2026, dai 2,5 miliardi del 2022. Tuttavia, bisogna prestare attenzione al rovescio della medaglia: il rischio di violazioni della privacy e di frodi nell’e-commerce. La ricerca ha rilevato che la facilità e l’uguaglianza di accesso sono fattori critici per l’uso dell’identità digitale nei servizi governativi. Questa digitalizzazione consentirà una significativa abilitazione digitale nei prossimi cinque anni. In alcuni Paesi le carte d’identità digitali hanno avuto problemi di privacy, ma restano un meccanismo consolidato per la digitalizzazione della identità personale. È fondamentale che l’accesso di terze parti sia indirizzato correttamente e che sia supportato da solidi processi, perché le carte d’identità possono essere al centro del mercato dell’identità digitale. Dal momento che le frodi nell’e-commerce sono molto diffuse, i governi che emettono documenti d’identità digitale devono collaborare con le aziende che forniscono i servizi di verifica.

* Docente

Diritto dell’informazione Università Cattolica Milano