Carriera “alias” Una scelta ma rischiosa

Daniele

Nappo*

Il desiderio sessuale non si educa così come ci si educherebbe alla matematica: non è una semplice forma di istruzione. Fabrice Hadjadj.

Sono 131 le scuole che, attraverso l’approvazione del collegio dei docenti, hanno introdotto, aderendo all’ideologia gender, la ‘carriera alias’ che consente agli studenti di cambiare nome nei documenti scolastici e che permette loro “in transizione di genere” di scegliere una propria identità. La scuola affronta l’inclinazione gender, ma devono essere valutati gli aspetti e i rimandi sia legali che disciplinari di chi ha preso questa decisione. Una scelta sicuramente criticabile.

Alcuni istituti hanno declinato l’ideologia gender anche nei bagni, con l’etichetta “neutro”. Queste scelte o condotte vengono proposte a dei ragazzi, o addirittura a dei bambini, che non hanno ancora formato una personalità composta e non hanno i mezzi critici per valutarla accettandola o respingendola. Bisogna che qualcuno intervenga a tutela dei ragazzi e delle loro famiglie.

La manipolazione, qualsivoglia messaggio si veicola, ha sempre bisogno di un controllo, diretto o indiretto, su ciò che si insegna sui banchi: nessun processo di questo tipo può essere davvero adeguato. L’accettazione di molti presidi e docenti destabilizza l’educazione sessuale di tanti adolescenti. La scuola come agenzia culturale ha un effetto più incisivo e coinvolgente sull’immaginario della popolazione, specie quello dei più giovani con l’eccezione dell’ufficialità e della autorevolezza. Come dire: quello che si insegna a scuola potrà essere noioso o inutile, ma non vi è dubbio che sia vero! Si deve difendere la libertà educativa delle famiglie, il diritto dei genitori di educare i propri figli non dev’essere scavalcato. Pare che la scuola Italiana voglia aggiornarsi, in chiave gender, agli altri Paesi europei, per evitare la discriminazione. Gli insegnanti devono eludere analogie che facciano riferimento a una prospettiva etero normativa cioè che solo l’eterosessualità assume l’orientamento normale, ma facciamo attenzione che questo potrebbe essere una sciagura educativa.

*Direttore Istituto Freud

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