Carriera alias e prima squadra trans: via gli ostacoli e i tabù dallo sport L’attività amatoriale sia per tutti

L’appello delle famiglie Agedo che invitano atleti ed esperti al confronto: "C’è ancora tanto da fare". Da settembre nuovo progetto all’Isola con dieci incontri. Regole chiare, non si proceda in ordine sparso.

Carriera alias e prima squadra trans  "Via gli ostacoli e i tabù dallo sport  L’attività amatoriale sia per tutti"

Carriera alias e prima squadra trans "Via gli ostacoli e i tabù dallo sport L’attività amatoriale sia per tutti"

Milano, 26 giugno 2023 –  "La pratica sportiva ha effetti positivi sullo sviluppo fisico e della personalità. Eppure molti giovani transgender e non binari non sono nelle condizioni di praticare sport per la fondata paura di discriminazioni e pregiudizi".

Così Agedo Milano, l’associazione di genitori, parenti, amiche e amici di persone Lgbtq+, dopo l’aggiornamento delle linee guida del Comitato Olimpico Internazionale, chiede più attenzione e accorgimenti anche negli negli sport di base e nell’attività amatoriale, per rimuovere gli ostacoli, dalle divise agli spogliatoi, fino ai "trattamenti medici non necessari" visto che le federazioni stanno procedendo in ordine sparso nei confronti degli atleti la cui identità non corrisponde al sesso assegnato alla nascita. Allo sport è stato dedicato un convegno nell’ambito degli eventi della settimana del Pride, con il patrocinio del Comune.

Sotto la lente anche alcune esperienze positive in Italia. Francesca Savoldelli, responsabile politiche di genere in Uisp Milano, ha ricordato che già dal 2017 nella Uisp è attivo il tesseramento con Carriera alias: vale il principio dell’autodeterminazione. Proprio in città, poi, è nato il progetto “Te lo do io il Qatar“, primo torneo inclusivo di calcio a 5 in collaborazione con Open Milano, in collaborazione con Uisp e Acet: 30 i candidati che avevano risposto all’appello per comporre la prima squadra di persone transgender composta da cinque elementi, diventata ora a 11 e scesa in campo anche ieri.

Tra le testimonianze quella dell’atleta Valeria Tandurella, attiva nel basket in serie D fino al suo coming out e ora nella squadra Peacox Milano. Tra i relatori, Stefania Bonadonna, endocrinologa del Centro Auxologico ed esperta in processi di affermazione di genere. A settembre debutterà all’Isola un nuovo progetto di Agedo Milano - articolato in dieci incontri - ideato e curato da Elisa Bartoccioni col supporto di Acet, per aiutare le giovani persone transgender "a sviluppare competenze e strumenti pratici per prendersi cura del loro corpo in evoluzione e creare un’immagine di sé positiva". "C’è ancora molto da fare in termini di formazione degli operatori, in particolare negli ambienti scolastici e sportivi - ha concluso il presidente di Agedo nazionale Fiorenzo Gimelli -. Non tutti gli sport amatoriali necessitano di avere una suddivisione tra squadra maschile e femminile: partendo da qui si possono cambiare le abitudini e favorire l’inclusione".

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