"Caro sindaco, non si può essere green e cementificare"

Lettera dei consiglieri di Europa Verde a Sala e Giovannini dopo l’accordo per l’estensione di Malpensa su 44 ettari di brughiera

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di Giambattista Anastasio

Accordo a Varese, polemica a Milano: questa la sintesi di quanto avvenuto nelle ultime 48 ore intorno all’aeroporto di Malpensa. Lunedì la Regione Lombardia, Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile), Sea (la società che gestisce gli scali milanesi), la Provincia di Varese e 9 Comuni del bacino aeroportuale (Cuv) hanno firmato un protocollo d’intesa sul masterplan dell’aeroporto, vale a dire: hanno condiviso il documento che mette nero su bianco quello che sarà lo sviluppo di Malpensa da qui al 2035. Un accordo non scontato, se si considerano le distanze iniziali tre le parti, e che ha due conseguenze su tutte: l’estensione della Cargo City e la realizzazione di nuove infrastrutture di collegamento.

Ad innescare la polemica a Milano è stato il primo punto. Nel dettaglio, Malpensa si allargherà andando ad occupare altri 44 ettari di terreno sui quali è prevista la realizzazione di nuove piazzole per il carico e scarico merci e di nuovi magazzini di seconda linea (non immediatamente a ridosso della pista ma comunque nei dintorni). Quindici di questi 44 ettari saranno sottratti all’area del Gaggio, un’area nel Comune di Lonate Pozzolo, e, soprattutto all’interno del Parco del Ticino, che, non a caso, nelle scorse settimane si era ritirato dal tavolo di confronto sul masterplan coordinato dalla Regione e al quale ha partecipato anche Sea. Gli altri 29 ettari fanno già parte del sedime aeroportuale ma fino ad oggi non sono stati utilizzati per l’aeroporto. Per contro l’assessore regionale all’Ambiente, Raffaele Cattaneo, ha fatto notare che l’ipotesi iniziale di masterplan prevedeva un allargamento di 400 ettari, dieci volte maggiore di quanto si è poi deciso. L’accordo sul masterplan non è ancora operativo, lo sarà dopo l’ok del Ministero della Transizione Ecologico, chiamato a valutarne l’impatto ambientale.

Un impatto già contestato, a Milano, da Europa Verde oltre che da associazioni quali il FAI (Fondo Ambiente Italiano), la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), Legambiente e WWF. I consiglieri comunali di Europa Verde ieri hanno fatto sapere di aver scritto una lettera al sindaco Giuseppe Sala, considerato che il Comune è il primo azionista di Sea. Alla base della missiva ci sono proprio quei 44 ettari. "Ieri (lunedì ndr) è stata approvata in Regione la proposta di Sea (Comune di Milano) di Cargo City a Malpensa, con la cementificazione di 44 ettari di pregiata brughiera, assieme a ridicole compensazioni. Oggi (ieri ndr) i consiglieri di Europa Verde, Carlo Monguzzi, Francesca Cucchiara e Tommaso Gorini chiedono l’intervento di sindaco e ministro dei Trasporti". "Caro sindaco – prosegue la nota dei Verdi – non si può essere Comune Green e contemporaneamente promuovere la cementificazione di un pezzo di verde così esteso e così importante della nostra regione. Caro ministro Giovannini, ora tocca a lei decidere, l’abbiamo apprezzato al nostro convegno sul Club di Roma, quando parlava di lotta all’emergenza ambientale, e le ricordiamo che questa lotta si fa anche e soprattutto impedendo la cementificazione di aree verdi, considerando anche l’inopportunità di investire ulteriormente su un’attività così inquinante e con poche prospettive di decarbonizzazione come il trasporto aereo. Ci rivolgiamo a voi perché finora abbiamo trovato terribile sordità e svendita del territorio in favore del solo vantaggio economico".

mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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