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Car2Go, il car sharing è più caro per chi sta in periferia. E sui social scoppia la polemica

Il sovrapprezzo per chi parcheggia l'auto in periferia è di di 4,90 euro. L’azienda che fornisce smart azzurre ha motivato la con la cronica mancanza di vetture nelle zone del centro, dove la richiesta resta sempre molto alta

Un'auto Car2go

Milano, 11 agosto 2015 - Un sovrapprezzo di 4,90 euro per chi parcheggia la sua auto Car2go in periferia. E’ questa la novità che ha fatto arrabbiare molti milanesi che utilizzano il servizio di car sharing e che l’azienda che fornisce le ormai celebri smart azzurre ha motivato con la cronica mancanza di vetture nelle zone del centro, dove la richiesta resta sempre molto alta. Secondo Car2go sempre più spesso i milanesi lasciano le auto molto lontano dal centro, dove rimarrebbero ferme anche per giorni interi. Gli utenti del servizio di car sharing, che a Milano sono 80mila, quasi la metà di tutti gli utenti registrati in Italia (180mila), hanno protestato sui social network, con messaggi che parlano in molti casi di una decisione “discriminatoria” verso chi abita in periferia.

In effetti oggi  Milano è una città che si sta estendendo sempre di più andando a “conquistare” zone un tempo ritenute molto lontane dal cuore dalla metropoli, ma che oggi - come dimostrano anche le sempre maggiori iniziative che partono lontano dal Duomo, clamoroso il caso della Fondazione Prada, per esempio - sono diventate parte integrante del tessuto vivo di  Milano, mentre il centro storico in senso stretto tende a perdere abitanti. Ma gli uffici e il business restano spesso confinati nella cerchia dei Bastioni, e qui si continuano a concentrare le richieste di auto in car sharing. Per fare fronte alle polemiche Car2go ha immaginato dei meccanismi di compensazione, che prevedono, tramite un algoritmo, incentivi, sotto forma di minuti di guida gratuiti, per chi compie il percorso inverso, dalle cerchie esterne al centro della città. Basteranno per arginare la rabbia degli utenti dei sobborghi? Intanto su Facebook circolano proposte di protesta di questo tipo: “Invito non solo a protestare, ma scrivere all’azienda, lamentando la discriminazione e chiedendo le modalità per restituire la tessera ed essere cancellati dagli indirizzari”.