Milano – Un involucro di acciaio con chiusura ermetica simile a un grande thermos pieno di messaggi per il futuro. Speranze, previsioni, auspici ma anche probabilmente richieste di scuse per quello che sta succedendo nel presente. All’Università Bicocca di Milano è stata una giornata dedicata ai cambiamenti climatici, con un occhio rivolto al presente e uno al futuro.
Da una parte i dati – tutti negativi – illustrati nella sua lectio magistralis “Il clima nel presente, nel passato e nel futuro” dal glaciologo di fama mondiale Massimo Frezzotti, dall’altra la capsula del tempo da aprire tra 25 anni, nella quale studenti, ricercatori e professori del Disat (Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra) hanno inserito un biglietto con il proprio messaggio per il 2048.
Al termine dei lavori, la capsula è stata depositata in un apposito contenitore nel Dipartimento sotto la custodia del direttore attuale e dei suoi successori, per essere riaperta tra un quarto di secolo, quando Milano-Bicocca festeggerà i suoi primi 50 anni.
Per quanto riguarda il presente invece Frezzotti è stato molto chiaro: “Non c’è più tempo. Bisogna invertire subito la rotta. Altrimenti i cambiamenti climatici avranno effetti disastrosi irreversibili. La nostra generazione si potrà salvare, quella dei nostri figli forse anche. Ma a questo ritmo di crescita delle temperature, i nostri nipoti non avranno scampo”.
Secondo tutte le rilevazioni – ha spiegato il glaciologo – quella che si è appena conclusa è stata l’estate più calda mai registrata. Un esempio? “Nella stazione di ricerca meteo di Concordia in Antartide la temperatura registrata è stata di –10 gradi quando la normalità sono –50. Una crescita straordinaria e allarmante”. Ed è inutile, se non dannoso, ha spiegato lo studioso, parlare di cicli naturali. “Esistono, certo, i fenomeni ciclici. Ma quella che stiamo vivendo è un’anomalia molto grave. Ed è provocata dall’uomo. Dai gas serra che produce e che, nonostante, gli avvertimenti della scienza non è ancora riuscito a ridurre”.