Milano, 3 settembre 2023 – Caprioli e cinghiali assetati, rotolati nelle acque dei navigli. Un falco “precipitato“ a due passi dal Duomo. Uccelli esotici che hanno cambiato rotta e nidificato in massa in una scuola di Pessano con Bornago. È solo un primo bilancio della calda estate del Niv, il Nucleo ittico venatorio della Città Metropolitana che, oltre a fare i conti con gli effetti del cambiamento climatico sulla fauna selvatica, si sono imbattuti in animali che nel Milanese non dovevano proprio esserci, come la tartaruga azzannatrice recuperata in quel di Magenta e portata nel Mantovano.
I Carabinieri della Forestale hanno aperto le indagini: l’avventura del recupero notturno - con un badile per non rischiare le dita e perché il rettile pesava una ventina di chili - avrà un risvolto penale: si cerca chi custodiva e ha abbandonato l’esemplare, originario del Nord America. «Nelle giornate più calde, a cavallo tra luglio e agosto, gli interventi si sono concentrati sui navigli, sia nella zona di Abbiategrasso che in quella di Turbigo, nel Legnanese – racconta Emanuele Santoro, ufficiale della polizia metropolitana –. Siamo riusciti a salvare tre caprioli insieme ai vigili del fuoco: si erano avvicinati per bere ed erano finiti in acqua".
A un’estate di distanza dalla fuga rocambolesca del “cinghiale dei Navigli“, come era stato ribattezzato, finita dopo 14 giorni di latitanza in una fogna di piazza Tripoli (l’animale, debilitato, morì poche ore dopo il ritrovamento) un altro cinghiale è finito nel canale: è stato recuperato dal Niv, non ce l’ha fatta. "Era rimasto troppo tempo sott’acqua – spiega l’ufficiale –. Sono state fatte comunque tutte le analisi ed è risultato negativo alla peste suina. Ad oggi non sono stati riscontrati casi nel nostro territorio di competenza".
In un anno gli interventi di recupero di animali selvatici nella Città metropolitana sono oltre 200: "Per il 90% si tratta di volatili, poi caprioli, qualche daino, tanti cinghiali", ricorda l’ufficiale del Niv. Le chiamate abbondano, gli agenti sono solo sette e corrono da una parte all’altra della provincia. "La collaborazione con le altre forze dell’ordine, con il servizio veterinario e il corpo forestale è cruciale. Anche se servirebbe più organico - confessano -, considerando anche il numero degli interventi e la sensibilità dei milanesi: in una città molto cementificata, le chiamate per rapaci, volatili feriti, germani reali che nidificano sui balconi, non sono poche. Ci si fa più caso rispetto ad aree verdi e boschive dove gli animali in difficoltà magari si notano meno".
Tra le curiosità di questa estate c’è anche la storia del lodolaio, un piccolo rapace della famiglia dei falchi, salvato in pieno centro. "Era caduto in via Agnello, a due passi dal Duomo – racconta Santoro –. Un ragazzo se n’è accorto e ha chiamato i soccorsi. Doveva rientrare però al lavoro e non poteva portarselo in ufficio, così lo ha affidato a un senzatetto che lo ha tenuto con sé fino al nostro arrivo". Da lì è stato portato al Cras di Vanzago. "Il centro recupero animali selvatici, nella riserva naturale del Wwf di Vanzago, è un ospedale vero e proprio per gli animali selvatici – spiega Stefano Raimondi, direttore sanitario del Cras –: l’obiettivo e accogliere, curare e riabilitare gli animali per rimmetterli in natura, come è stato fatto con il lodolaio". Ieri il lieto fine: trauma superato, è stato liberato insieme a due gheppi, tre rapaci diurni e altri uccellini e ha ripreso il suo viaggio verso la Tanzania.
Qualche grattacapo lo hanno creato invece gli ibis sacri che avevano scelto di sostare nel cortile della scuola elementare di Pessano con Bornago: "I nidi sulle piante erano una cinquantina - ricordano dal Niv -, siamo intervenuti con dissuasori acustici per evitare diventasse un problema igienico sanitario. Non è una specie autoctona, solitamente predilige rotte più calde. Il cambiamento climatico in questo caso c’entra sì". Così, tra un daino finito nel parcheggio interrato di Rho, caprioli caduti in un tubo della condotta, e un passerotto che ha trascorso una settimana in un supermercato senza farsi prendere, continua il lavoro dei “magnifici sette“ del Niv che quest’anno sono riusciti a incastrare pure un bracconiere.