‘Spavaldo e fragile’, la canzone di don Burgio dedicata al trapper Baby Gang

Il sacerdote ha dedicato la vita ai ragazzi difficili delle periferie milanesi. Tra loro c'è anche Zaccaria Mouhib, da poco uscito dal carcere e finito ai domiciliari in una comunità

Don Burgio e baby gang (Frame video Instagram)

Don Burgio e baby gang (Frame video Instagram)

Milano, 19 marzo 2023 – Baby Gang  è stato scarcerato e trasferito ai domiciliari in una comunità terapeutica.  Il trapper, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, era finito in cella lo scorso ottobre, assieme ad altri tra cui il rapper e amico Simba la Rue (tornato ai domiciliari nei giorni scorsi), per la sparatoria avvenuta tra il 2 e il 3 luglio in via di Tocqueville, vicino corso Como, zona della movida milanese, durante la quale due senegalesi erano stati gambizzati. 

In occasione dell’uscita dal carcere del 21enne, Don Claudio Burgio, della comunità Kayros di Vimodrone (periferia est di Milano), e cappellano del carcere minorile Beccaria - che ha dedicato la sua vita al recupero dei giovanissimi di Milano e della Lombardia che finiscono dietro le sbarre – ha postato sul suo profilo Instagram una canzone rap dal titolo ‘Spavaldo e fragile’. Un regalo su misura per Baby Gang che ha conosciuto e con il quale ha creato rapporto speciale.

‘Spavaldo e fragile’

"Dedicata a Baby, ai ragazzi di Kayros e a tutti quelli venuti su con troppo vento che hanno il coraggio di rialzarsi ogni giorno". E’ questa la dedica iniziale del pezzo rap, pubblicato su Instagram da don Claudio Burgio. E poi le prime strofe: "Spavaldo e fragile, quando provavi a tutti i costi a fare il duro"… "Imparerai da tutti i tuoi errori, e arriverai al successo. Perché di crederci in te, io, non ho mai smesso". E ancora: "Spavaldo e fragile, non è mai facile trovarsi in bilico tra tutto e niente, in mezzo a chi ti giudica incosciente, un perdente. Ho visto l'uomo che sarai domani, e non ho dubbi che realizzerai i tuoi piani". Infine il ritornello: "Ce la farai, tu ce la farai. Tutti i tuoi sbagli saranno consigli, solo dettagli. E fiero io ti guarderò da lontano". 

La canzone di don Burgio sul suo profilo Instagram
La canzone di don Burgio sul suo profilo Instagram

Boom di commenti social

Il post con la canzone ha subito ricevuto numerosi ‘mi piace’ e cuoricini. Ma anche commenti: “Sei grande don. Quello che hai fatto per me e per molti ragazzi e quello che fai è impossibile dimenticarlo”; “Hai spaccato don Claudio. Grande cuore, bella persona” e “Don Claudio maestro di vita”. C’è anche chi si è dilungato un po’ di più:  “Che belle parole e anche le immagini scelte, sono altrettante parole di amore e fiducia. Lei vede oltre gli articoli di cronaca, lei vede il ragazzino fragile buttato nel fango ed etichettato dalla società come criminale, lei tende una mano preziosa che li nutre di forza vera”. Un altro sacerdote ha scritto:  “Grazie don Claudio per questa canzone, ma soprattutto per il tuo continuo impegno a servizio dei ragazzi. Contro ogni giudizio perbenista di chi ci critica, noi continuiamo a credere in ogni ragazzo”. 

Don Burgio e Baby Gang

Don Burgio e Baby Gang sono uniti da un legame speciale: “Un’infanzia traumatica. Zaccaria è stato più volte allontanato dai suoi affetti. A 8 anni era già in comunità. Ne ha girate dieci prima di finire al Beccaria a 15 anni, dove l’ho conosciuto io”, ha raccontato il sacerdote, qualche tempo fa in un’intervista. 

E riguardo i testi della musica trapper ha detto: “Zaccaria racconta la rabbia che è esplosa nelle canzoni, c’è il tema spietato dell’infanzia e di tutto quel che secondo lui ha subito. Questi ricordi in carcere sono sedimentati e hanno prodotto una reazione rabbiosa contro il mondo degli adulti e delle istituzioni, avvertito come mondo che li giudica, li esclude”.

Don Burgio ha fiducia in Baby Gang e nei ragazzi che vivono situazioni simili alla sua: “Chi li conosce per i reati, non li conosce da vicino per le cose belle, per i gesti generosi di cui sono capaci”. Secondo il sacerdote, “un ragazzo ha sempre la possibilità di cambiare". Perché, come recita il suo mantra, scritto anche su un cartello appeso all’ingresso della comunità Kyros, “non esistono ragazzi cattivi”.

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