
Le contestazioni edilizie sono state conformate, a dimostrarlo sarebbero i sei verbali di accertamento redatti dall’ufficio tecnico. A fare chiarezza sulla vicenda del cantiere Monticello è Roberto Chiappa (nella foto), presidente e legale rappresentate delle due cooperative edilizie Le Corti di Monticello e Il Fontanile. "Le cooperative hanno completamente conformato quanto contestato dal Comune - spiega Chiappa -, lo dimostrano i verbali di accertamento da parte del capo dell’Ufficio Tecnico. Non si può parlare di abusi edilizi se non dopo una sentenza di un tribunale, prima si può tutt’al più parlare di contestazioni edilizie". Una vicenda complessa, scritta a colpi di sentenze. Da una parte c’è l’accordo firmato col Comune in cui le cooperative si impegnavano a conformare i manufatti, dall’altra c’è una battaglia legale giocata su più fronti: dal processo penale ancora in corso al Tar, che invece è già arrivato a sentenza. Il Tar ha ritenuto illegittimi i provvedimenti del Comune che imponevano l’abbattimento dei manufatti abusivi, poiché "l’accertamento del volume effettivamente realizzato - si legge nella sentenza - non può che effettuarsi ad intervento ultimato e non in una fase di cantiere ove, specie con riferimento alle altezze dei piani, non si può procedere ad una effettiva e reale valutazione". Una sentenza che ha ribaltato la posizione del Comune. "Le cooperative avevano deciso di ricorrere al Tar due anni prima dell’accordo siglato con il Comune - continua Chiappa - e il nuovo ricorso ha riguardato solo le sanzioni pecuniarie applicate dal Comune in violazione del predetto accordo do conformizzazione. Non si è trattato di una, ma di ben sei sentenze sfavorevoli al Comune, che sono andate ad aggiungersi alla sentenza del 2019 con la quale il Tar aveva ritenuto completamente illegittimo il mancato accoglimento da parte del Comune delle istanze di proroga delle concessioni edilizie richieste dalle cooperative".
Patrizia Tossi