
“Mi è morto davanti agli occhi mentre abbiamo aspettato per 45 minuti i soccorsi". Non si dà pace Stefano Tallarico, fratello di Bruno, 54 anni, morto venerdì mattina nel garage della sua abitazione di viale Gorizia, a Canegrate, nell’Altomilanese. I due sono molto conosciuti in paese e la notizia della morte per infarto di Bruno ha fatto subito il giro dei social.
Stefano racconta quei drammatici istanti: "Avevamo fatto colazione insieme al bar come sempre, poi io mi sono allontanato per portare mio padre a Busto Garolfo, mentre lui con un amico era tornato verso casa".
Po i riceve la drammatica chiamata dell’amico: "Mi ha detto che Bruno era stramazzato al suolo in garage e che non respirava più, e che aveva già chiamato i soccorsi. Così sono subito tornato a Canegrate e nel mentre ho chiamato anche io i soccorsi spiegando quello che stava succedendo".
Il fratello Bruno continua a non respirare, steso a terra. Stefano si tiene in contatto col 118: "Mi hanno detto come praticare il massaggio cardiaco, ma mi aspettavo delle indicazioni sui Dae (i defribillatori, ndr) presenti in zona. Siamo rimasti a fare il massaggio cardiaco in attesa che arrivassero i soccorsi. Di minuti ne sono passati almeno 45 da quando abbiamo chiamato. Una volta arrivati hanno fatto tutte le procedure del caso, certamente, ma per mio fratello non c’è stato più nulla da fare".
L’uomo è arrabbiato per come sono andate le cose: "Trovo inconcepibile attendere 45 minuti un’ambulanza senza neppure che prima sia arrivata sul posto l’automedica. Non siamo in mezzo alle montagne o nel deserto. Siamo in Lombardia, nel 2023".
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