
Milano – Quel provvedimento generò all’epoca parecchio clamore, anche perché fu notificato il 20 maggio 2011, nei giorni dell’infuocato ballottaggio per la corsa alla poltrona di Palazzo Marino tra il sindaco uscente Letizia Moratti e il futuro primo cittadino Giuliano Pisapia. Un’ordinanza che provocò inevitabile dibattito pure per un altro aspetto, direttamente legato alla vicenda: forse per la prima volta una misura ad hoc del Comune dispose l’immediata sospensione di ogni attività sportiva e ricreativa all’interno dell’area del calcetto di un oratorio.
Il motivo? Il rumore dava fastidio agli inquilini del condominio di fianco. A distanza di 12 anni, è una sentenza del Tar a chiudere definitivamente una partita che per tutto questo tempo è proseguita a fari spenti nelle aule di tribunale: i giudici hanno dato il definitivo via libera all’atto con cui nel 2017 Palazzo Marino archiviò il procedimento. Da una parte, gli abitanti di corso di Porta Vigentina 16. Dall’altra, la parrocchia Santa Maria al Paradiso e San Calimero e la polisportiva dilettantistica Apo Crocetta. Nel 2010, il Comune, su input di alcuni residenti, avvia le verifiche sui "livelli di rumorosità determinati da attività sportive e ricreative svolte presso il campo di calcetto". Il 12 maggio 2011, le misurazioni fonometriche di Arpa certificano lo sforamento di 5 decibel rispetto al limite massimo. Otto giorni dopo, la parrocchia riceve l’ordinanza che impone lo stop immediato.
Scatta il ricorso al Tar, e qualche tempo dopo, in vista di un possibile accordo tra le parti, l’amministrazione mitiga gli effetti della serrata, aprendo alle attività ricreative oratoriali dalle 8.30 alle 20.30. Allo stesso tempo, Palazzo Marino mette fretta alla parrocchia, sollecitando una comunicazione sulle modalità di utilizzo del campetto concordate col condominio. Nei sei anni successivi, regna il silenzio: nessun esposto. Tutto risolto? Sì, per il Comune, che annulla tutto nel 2017, con successivo timbro del Tar. A quel punto, alcuni abitanti del palazzo reagiscono impugnando l’archiviazione: a loro dire, la parrocchia "non avrebbe mai adottato delle contromisure idonee a eliminare o a ridurre le emissioni sonore, limitandosi a paventare delle soluzioni mai attuate e comunque non accolte dal condominio e dai suoi residenti".
In realtà, i rimedi sono stati adottati eccome, ha dimostrato la parrocchia: l’uso del campo per gli allenamenti è stato limitato ai giorni feriali e in una specifica fascia oraria, dalle 18 alle 19.30; e sono stati montati i pannelli fonoassorbenti "per limitare i disturbi". Di più: le partite di campionato del circuito Csi a cui sono iscritte le squadre dell’Apo Crocetta ora si disputano in un altro campo; senza contare che l’oratorio estivo è stato trasferito in un’altra parrocchia. "In conclusione – hanno sentenziato ieri i giudici – le attività praticate sul campo di calcetto non risultano nei fatti essere più fonte di disturbi acustici". Triplice fischio.