Calano i ricoverati fuori dalle rianimazioni

I positivi “per caso“ negativizzati fanno scendere di 2,5 punti in 48 ore l’occupazione dei letti d’area medica

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Ieri erano occupati da pazienti positivi al coronavirus al 33,1 per cento, i 10.457 letti d’area medica degli ospedali lombardi: due punti percentuali e mezzo meno del 35,6% di giovedì, col quale, al monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità e del Ministero della Salute di venerdì, la Lombardia è rimasta in zona gialla solo in virtù del fatto che le sue terapie intensive erano occupate da malati di Covid al 15% (l’ultima soglia prima dell’arancione è il 20). Sono diminuiti di 258 in due giorni, i ricoverati Corona fuori dalle terapie intensive: meno 216 venerdì, meno 42 ieri, arrivando a 3.461. La ragione probabile è la stessa alla base del rallentamento della crescita di questi pazienti sul finire della scorsa settimana: in Lombardia tra il 30 e il 40% dei ricoverati Covid non in rianimazione è un positivo “incidentale”, cioè l’infezione è stata scoperta col tampone d’ingresso ma si trova in ospedale per altre patologie, ed esce dal conto quando si negativizza e passa all’area “pulita”.

I ricoverati in terapia intensiva Covid ieri erano 274, meno due in ventiquattr’ore a fronte di 9 ingressi reali, cinque dimissioni verso i reparti non intensivi e sei decessi in rianimazione degli 82 registrati ieri. Intanto la velocità di crescita della quarta ondata, che aveva raggiunto un picco la prima settimana dell’anno (per tre giorni s’erano scoperti oltre 50 mila nuovi contagiati in Lombardia), continua a rallentare anche se questa settimana in maniera meno marcata rispetto alla precedente: ieri sono state registrate 31.164 nuove infezioni con 214.099 tamponi, un tasso di positività del 14,6%. All’ultimo monitoraggio dell’Iss, l’incidenza del coronavirus in Lombardia è di 2132 nuovi casi settimanali per centomila abitanti, altissima ma in calo rispetto ai 2578,1 della prima settimana del 2022. Gli “attualmente positivi”, ieri 483.548 di cui 479.813 in isolamento domiciliare, in calo di 23.404 in quarantott’ore, sono circa 94.700 in meno rispetto al picco di 578.257 (di cui 3.709 in ospedale) registrato il 13 gennaio. Giulia Bonezzi

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