Cairoli, attivisti per il Kurdistan "Ocalan in isolamento da 23 anni"

Presidio anche a Roma. L’avvocato del leader curdo. "Bisogna porre fine alla prigionia. L’Europa non può più tacere"

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"La libertà di Ocalan è la nostra libertà". Lo striscione è stato esposto ieri in largo Cairoli durante la manifestazione per chiedere la liberazione di Abdullah

Ocalan, leader del Movimento di liberazione del Kurdistan e fondatore del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), arrestato nel 1993 dopo aver ottenuto asilo politico in Italia e condannato all’ergastolo dalla giustizia turca che lo ha trasferito nel carcere di Imrali, un’isola nel Mar di Marmara. Si sono radunati a Milano, con il Castello sforzesco sullo sfondo, attivisti di associazioni per i diritti umani e per il popolo curdo.

"Da 23 anni Abdullah Ocalan vive un regime di isolamento assoluto, e questo accade sull’isola di Imrali, a un passo dall’Unione Europea. È come se un carcere del genere si trovasse vicino a Parigi, Roma o Berlino: inaccettabile", ha spiegato l’avvocato Ibrahim Bilmez, legale di Ocalan. A organizzare la campagna per chiedere la liberazione del leader curdo l’Ufficio della cultura curda in Italia (Uiki), che chiede inoltre la cancellazione del Pkk dalla lista delle organizzazioni terroriste. In contemporanea con la manifestazione milanese si è svolto anche un presidio a Roma, in piazza Esquilino.

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