I primi, più di duecento, arriveranno nei primi mesi del 2025 dall’Argentina, grazie a un accordo di cooperazione internazionale che la Regione Lombardia firmerà entro metà novembre con l’Istituto universitario italiano di Rosario (IuniR), provincia di Santa Fe, nel cuore della pampa umida sulla riva del Paranà. È il passo "concreto e strategico" che segue l’annuncio dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, lo scorso marzo, di voler “importare“ infermieri dall’estero e in particolare dal Sud America, sul modello del progetto Magellano implementato un anno fa all’Asst Sette Laghi, per tamponare le voragini di personale nella sanità lombarda. Poi i viaggi in Argentina e in Paraguay, e ora l’accordo di formazione e mobilità, che durerà tre anni e prevede anche di rafforzare la preparazione professionale degli infermieri formati da IuniR: la Regione "ne faciliterà l’inserimento temporaneo negli ospedali lombardi con tirocini, corsi d’aggiornamento e percorsi accademici", spiegano da Palazzo Lombardia, ma "non punta solo a colmare le attuali carenze d’organico – sottolinea Bertolaso –. Desideriamo promuovere un incontro di culture, valori e competenze".
Tra l’altro gli allievi dello IuniR studiano già la nostra lingua nel loro curriculum e "la loro appartenenza a una cultura profondamente legata all’Italia, per origini e valori, favorirà un’integrazione naturale nei nostri ospedali" dove "porteranno un bagaglio di esperienza", assicura Bertolaso. E promette: "Questo è solo il primo degli accordi internazionali su cui stiamo lavorando per i professionisti che potranno venire a lavorare in Lombardia".Giulia Bonezzi