
I ragazzi dirottati alla scuola di San Donato Milanese
San Donato Milanese (Milano), 22 marzo 2019 - Alle scuole medie “Margherita Hack” tutto è tornato alla normalità. Non ci sono più i carabinieri a presidiare l’entrata di via Croce Rossa. Non ci sono più i mezzi di soccorso del 118 e l’equipe di supporto psicologico che ha aiutato 24 dei 51 studenti cremaschi tratti in salvo dai carabinieri dopo il dirottamento del pullman. «Quella di ieri è stata una giornata importante anche per i nostri ragazzi: hanno dimostrato di sapere gestire al meglio le emergenze».
Il dirigente scolastico Carlo Massaro non ha dubbi sul fatto che il dramma di mercoledì e il piano di emergenza attivati all’interno della scuola, diventato una sorta di campo base, siano stati un’importante palestra di vita per gli studenti di San Donato.
«Quando sono usciti da scuola, gli studenti hanno tutti guardato me per capire da che parte andare – spiega Massaro - la criticità più grande, infatti, era per noi gestire l’arrivo dei mezzi di soccorso e degli studenti di Crema e, contemporaneamente, la fine delle lezioni e l’uscita dei miei studenti. Oggi posso dire che tutto è avvenuto in modo corretto, senza problemi. Questo grazie alle esercitazioni e alle dimostrazioni che facciamo nel corso dell’anno, insieme alle forze dell’ordine, per preparare i ragazzi a qualsiasi tipo di emergenza». Prima dell’arrivo degli studenti cremaschi, tutti gli insegnanti avevano avvisato i loro alunni che, a pochi metri di distanza, dei loro coetanei erano stati vittime di un grave incidente. E che avrebbero trovato un ricovero d’emergenza nella palestra della scuola.
«Questo episodio è servito anche per “ripassare” i comportamenti da tenere in caso di pericolo e ricordare le responsabilità di ognuno. La telefonata fatta dallo studente per avvisare gli adulti di un pericolo riprende il concetto che viene insegnato agli studenti: ogni volta che ci troviamo di fronte a un problema o ad un’anomalia bisogna sempre avvisare i genitori o un adulto. Questo vale per un incidente, o per un sopruso: bisogna sempre parlarne ai grandi. Senza esporsi al pericolo ma parlarne. Ognuno deve fare la sua parte quando si tratta del bene comune». Sebbene vissuta solo per poco temp, quella di mercoledì,è stata un’importante lezione di vita anche per gli alunni dell’istituto Margherita Hack.