ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Strade colabrodo dopo il nubifragio, i pericoli del pavè: la mappa delle zone più a rischio

Viaggio nelle vie danneggiate dal maltempo e dal traffico: "Cadute e incidenti, il Comune intervenga"

Via Torini, in pieno centro, fra le vie più malandate di Milano

Via Torini, in pieno centro, fra le vie più malandate di Milano

Milano, 25 maggio 2024 – Blocchi sollevati, sprofondati, traballanti. Lo storico pavé milanese dove è malmesso, anche a causa delle piogge torrenziali dei giorni scorsi, torna ad essere un "incubo". Soprattutto per scooteristi e ciclisti, ma non sono immuni dai rischi gli automobilisti.

Lo dimostra quanto verificatosi domenica poco prima delle 13 in via Rubens, all’altezza di via Caccialepori, dove un incendio ha coinvolto tre macchine. Le fiamme sarebbero partite da un Suv Kia ibrido che avrebbe urtato, secondo le prime ipotesi, contro un massello di pavé, sollevato forse a causa del maltempo: a prendere fuoco sarebbe stato per primo il vano batterie.

Anche altre due auto posteggiate sono state coinvolte nell’incendio; per fortuna non ci sono stati feriti ma solo spavento e una lunga colonna di fumo.

Lastricato da sistemare

Per Silvana Santamaria, titolare del negozio “Football Team“ di via Rubens e referente dei commercianti, il problema dei lastroni a pezzi non è una novità: "Da anni interpelliamo le istituzioni, dal Comune al Municipio 7, chiedendo che venga fatta una manutenzione del lastricato a regola d’arte. Gli incidenti causati dai massi sollevati sono a cadenza mensile: la pavimentazione ammalorata rappresenta un pericolo mortale".

Ad aver bisogno di restyling anche il pavé di via Torino. "Un rischio soprattutto per i rider in sella alle bici elettriche: complice anche la compresenza dei binari del tram e l’alta velocità con cui sfrecciano, ne vedo cadere parecchi. Inutile invocare interventi regolari da parte degli operai del Comune. Qui in via Torino il pavé è sottoposto a continua frizione a causa dei volumi di traffico. Il massello in granito andava bene quando giravano le carrozze nell’Ottocento, non per pesanti suv e furgoni. Meglio mettere una bella lingua d’asfalto" argomenta la commerciante.

Una proposta, quella di asfaltare la via del centro, che aveva lanciato anche il sindaco Beppe Sala nel 2016, sollevando per tutta risposta una pioggia di no.

L’onere economico

Altro punto critico, non troppo lontano, è via Manzoni, afferma Luca Cavallaro, titolare della società di noleggio con conducente N.o.t. Ncc Service, che lamenta l’aggravio di costi provocati dal pavé malmesso: "Da un lato le continue vibrazioni sottopongono le parti dell’auto a maggior usura, dall’altro i lastroni che fuoriescono rischiano di squarciare le ruote, rompere le sospensioni o, peggio, l’asse dell’automobile. È successo a un mio collega proprio in via Manzoni".

Nel radar delle strade-trappola c’è anche la lunga via Lodovico il Moro, con masselli sprofondati o rattoppati con qualche badilata di bitume. "Fra voragini e cubi traballanti rappresenta una fra le vie più pericolose di Milano", dice il rider Andrea Michelotti che in sella al suo scooter fa consegne per tutta la città. Altro esempio di pavimentazione ammalorata è via Leoncavallo, strada-patchwork che unisce pavé, sanpietrini, rattoppi di asfalto e tronconi di binari di servizio per il vicino deposito dell’Atm, dal momento che nessuna linea di tram passa più da tempo da queste parti.

"Il rischio di cadute in questa via è altissimo, ci sono troppi incidenti, soprattuto quando piove, spesso sono il primo a chiamare i soccorsi", dice il titolare del parrucchiere “Antonio“.