Data alle fiamme l’auto di Ida, sorella dell’ex milanista Gennaro Gattuso

L’incendio doloso a Schiavonea, località di nascita dell’attuale allenatore dell’Olympique Marsiglia. È la seconda volta che una vettura di proprietà della donna, già consigliera comunale, viene bruciata

Gennaro Gattuso e la sorella Ida

Gennaro Gattuso e la sorella Ida

Milano, 15 dicembre 2023 – E due. Nuova intimidazione, la seconda nel giro di un paio di mesi, ai danni di Ida Gattuso, sorella dell'ex calciatore ed attuale allenatore dell'Olympique Marsiglia Rino. Dopo l'incendio dell'auto il 17 ottobre scorso, ignoti hanno dato fuoco anche alla seconda vettura della donna, un suv Opel Grand Land.

La vettura, che è stata completamente distrutta dalle fiamme, era parcheggiata sotto la sua abitazione nella frazione di Schiavonea a Corigliano-Rossano. Gli investigatori non hanno alcun dubbio sulla natura dolosa dell'incendio. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano che hanno avviato le indagini su questo secondo episodio criminale.

La donna in passato è stata consigliere comunale di Corigliano Calabro prima della fusione con Rossano. Per un periodo è stata anche vicepresidente del consiglio comunale. Tre anni fa Gattuso, ex giocatore del Milan e della Nazionale, oggi allenatore con trascorsi su varie panchine, comprese quella rossonera e quella del Napoli, aveva perso l'altra sorella Francesca, morta a soli 37 anni.

La reazione

Il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, è intervenuto con una nota per esprimere indignazione dopo quanto accaduto. "La nostra comunità non ne può più di rassicurazioni, di interventi spot, della totale disconoscenza e sottovalutazione del nostro territorio da parte delle autorità centrali. Ora basta - ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi -, Nell'esprimere nuovamente la solidarietà personale e dell'intera città ad Ida e a tutta la famiglia Gattuso, vittima di un nuovo attentato incendiario, voglio sottolineare ancora una volta l'assurdità di questa situazione paradossale nella quale una città operosa, importante, con un tessuto produttivo e sociale tra i più vivi della Calabria si trova sistematicamente vittima di questi attentati vigliacchi e balordi senza che lo Stato si interroghi veramente sul da farsi".