Botteghe storiche mete quotidiane e poeti da salutare

Maurizio

Cucchi

Torno quasi sempre volentieri sui miei passi di un tempo, e questa volta scelgo una bella zona, dove ho abitato tranquillamente per anni a inizio millennio. Arrivo allora in via Visconti di Modrone e resto molto deluso dalle serrande ancora abbassate dello storico bar pasticceria Taveggia, nato nel 1909 e amato da moltissimi milanesi. Avevo sentito dire che l’avrebbero riaperto, e invece... Mi informerò e se i lettori ne hanno notizie mi facciano gentilmente sapere. Mi rincuorano un poco la vista splendida, lì di fronte, del "Fiorista di Largo Augusto" e dell’edicola accanto, dove ne approfitto per munirmi, come sempre, di quotidiani cartacei. Poi retrocedo e arrivo in San Pietro in Gessate, per godermi una volta di più la sua sincera facciata Quattrocento. Lì c’è un altro giornalaio, segno di persistente civiltà, come la bancarella di libri, un tempo mia meta quasi quotidiana. In zona abita uno dei nostri migliori e stimati poeti, Tiziano Rossi, a cui rivolgo volentieri un saluto mentale. Do un occhio a distanza all’imponenza del Palazzo di Giustizia, dopo di che mi muovo verso palazzo Sormani e dunque verso la nostra prima e sempre amata biblioteca cittadina, dove a sedici anni venivo a leggermi estasiato le opere di Kafka e ed altri geni del Novecento. Prima di muovermi per il ritorno, mi capita di sorridere davanti alle proposte notturne del locale "Extasià", che offre, come da vetrina, momenti di DiscoTopless, Lapdance e Topless bar. Sono attratto da un ennesimo momento esplorativo in via Durini, ma poi decido di tornare alla fermata dell’autobus 94, dove salgo opportunamente mascherato con ffp2 come ogni altro corretto viaggiatore e decido di proseguire fino alla fermata Corso Genova Ariberto. Qui scendo, mi porto fino a un locale che mi piace molto, e cioè "La ColonialeBottega del vino", dove mi concedo una serena pausa ripensando al mio viaggetto che mi ha utilmente sottratto alla inquieta malinconia dei tempi che stiamo oggi sopportando.

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