Milano, botte e minacce: "Fai pochi borseggi, ci prendiamo tua figlia"

Una donna croata incastrata dai suoi sfruttarori

Borseggiatrici in azione a Milano

Borseggiatrici in azione a Milano

Milano, 29 agosto 2018 - Mille euro al giorno. Li pretendevano. E se non arrivavano, erano botte e minacce. Era la legge imposta da tre croati a una connazionale di 35 anni, borseggiatrice già fermata in passato dall’Unità reati predatori della polizia locale coordinata dal comandante Marco Ciacci.

Ed è stata proprio lei, dopo l’ultimo arresto, a raccontare tutto agli agenti. Confessando di essere vittima di sfruttamento da parte di tre connazionali che, sotto minaccia di ritorsioni nei confronti del marito e della figlia undicenne, la costringevano a versare loro ogni giorno mille e anche 1.500 euro. Le indagini hanno portato alla denuncia dei tre croati, con l’accusa di estorsione, sfruttamento e minacce. Avevano imposto alla donna la legge della violenza. Le richieste di denaro col tempo si sono fatte sempre più onerose tanto che i suoi sfruttatori arrivano a chiederle di consegnare loro la figlia per avviarla all’attività di borseggiatrice a Parigi. Secondo la testimonianza raccolta dagli agenti, la donna si sarebbe rifiutata di cedere alle minacce, smettendo di consegnare il denaro. In risposta, i suoi estorsori aggrediscono brutalmente il marito, I.M. di 38 anni, anche lui di origine croata, che durante il pestaggio viene sfregiato al volto e riporta gravissime lesioni con la rottura della mascella.

Nella stessa circostanza, poco prima dell’aggressione, i genitori riescono ad evitare il sequestro della figlioletta facendola rifugiare in un bar. Il “riscatto” sarebbero stati i soldi raccolti giorno per giorno con i borseggi. Solo così la ragazzina sarebbe potuta tornare a casa. Dopo aver raccolto la denuncia, gli agenti dell’Unità reati predatori sono riusciti a raccogliere testimonianze e ad acquisire le immagini di una telecamera presente sul luogo del pestaggio. Dopo aver messo in fila tutti gli elementi e le prove a carico degli sfruttatori, hanno formalizzato la denuncia a carico di C.O. e C.V. di 30 e 32 anni e C.M. nato nel 1978, per i reati di estorsione aggravata, lesioni gravissime e tentato sequestro di una ragazzina di appena 11 anni.

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