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Borse di studio, il 20% non è coperto: manovre last minute

La Cattolica stanzia un milione e 600mila euro in dieci giorni. Preoccupa il patto per il diritto allo studio in scadenza

Studenti universitari a lezione (foto repertorio)

Milano, 14 luglio 2018 - Una manovra straordinaria, da ben 1 milione e 600mila euro, varata in soli dieci giorni per garantire a tutti gli studenti dell’Università Cattolica di poter beneficiare delle borse di studio di cui avevano già diritto. Le avrebbe dovute coprire Regione Lombardia, ma la cifra messa a disposizione non basta e i sacrifici per le università quest’anno sono ancora maggiori. "La percentuale di copertura è sufficiente a soddisfare solo l’80% circa del fabbisogno. Non solo lo abbiamo scoperto ancora più tardi, a fine giugno, ma una cifra così non si era mai vista prima. Nonostante questo, siamo riusciti a coprire il 100 per cento degli aventi diritto", spiega Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore dell’Università Cattolica e presidente di EduCatt, l’ente per il diritto allo studio dell’ateneo.

I due decreti sono di fine giugno: uno del 25 e l’altro del 28. "Il nuovo assessore, Melania Rizzoli, ha convocato tutti i rappresentanti degli atenei per informarci della seconda manovra integrativa e della situazione per quest’anno – continua Sciarrone –, capiamo la difficoltà ma non abbiamo nascosto la nostra preoccupazione anche per il futuro visto che a fine anno scadrà il patto decennale per il diritto allo studio. Un patto che in questi anni non è stato totalmente rispettato e che riguarda le università tutte. Ci convocheranno per aprire un tavolo tecnico. Speriamo in un’attenzione maggiore".

Gli studenti che per reddito e merito hanno diritto alla borsa di studio in Cattolica sono 2.837: a 2.240 ha pensato la Regione, che ha messo 8 milioni. "Ne servivano 9.600.000 – sottolinea il prorettore –. EduCatt insieme all’ateneo si è fatta carico della differenza. Viene da chiedersi per quanto tempo però sarà sostenibile questa situazione. Da tre anni non ritocchiamo le tasse, vogliamo una Cattolica sempre più alla portata di tutti". Gli idonei non beneficiari quest’anno erano 597 (424 femmine e 173 maschi), fra cui 350 studenti nella sede milanese. Fra loro 131 sono pendolari e 149 i fuorisede. Gli aventi diritto sono esonerati anche dal pagamento della retta e hanno diritto a un pasto al giorno.

In passato la Cattolica - come gli altri atenei milanesi - aveva già provveduto di tasca sua. Il Politecnico già a novembre aveva stanziato 5,8 milioni per coprire tutti; Bicocca 3,3 milioni. Dal 2011 a oggi l’università di Largo Gemelli ha investito oltre 6 milioni, ma la cifra record si è avuta quest’anno: si è passati dai 600mila euro del 2011 al milione e 600mila euro attuale. E a questa cifra si aggiungono le borse di studio e i premi per merito per 636mila euro. L’andamento è stato altalenante visto che nel 2015/2016 furono sì coperti tutti dalla Regione ma perché erano cambiati i criteri Isee e le regole del gioco: la platea dei beneficiari si era ridotta sensibilmente. "C’è stata una cordata fra gli universitari dei diversi atenei – sottolinea Margherita Bertoni, rappresentante degli studenti in Cda –. Siamo soddisfatti di questa misura presa dalla Cattolica e della sua attenzione al diritto allo studio per i meritevoli e per chi è privo di mezzi. Ma le università continuano a essere lasciate sole nonostante siano un polo attrattivo per le eccellenze e abbiano fatto fare a Milano e alla regione un balzo avanti in termini di internazionalizzazione. I nostri non sono capricci, sono bisogni dai quali dipende il futuro della Lombardia e del Paese. Si può fare di più".