
Simona Solbiati in laboratorio
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Milano - È nato prima l’uovo o la Pasqua? Ovviamente l’uovo. Con tanto di spiegazione, corroborata da Morello Pecchioli, dell’Accademia Italiana della Cucina, che tempo fa lo citava come "elemento perfetto, che non ha inizio né fine", e "simbolo di rinascita e fertilità" usato in antichi riti pagani per sollecitare il risveglio della natura. Se è così, non fa specie che l’uovo pasquale continui ad essere un’icona della festa religiosa d’inizio primavera. Sarà il gusto della sorpresa, sarà il brivido di scoprire cosa c’è dentro quella delizia dalla vita effimera, sarà che il cioccolato è uno dei comfort food di maggiore effetto per evadere dalla "prigionia" del lockdown. Ma a Milano non s’è mai vista richiesta tanto sostenuta. Specie di uova artigianali con cacao fine, pregiato, costoso, per veri gourmet. Quelle che da anni, nel suo piccolo laboratorio con punto vendita di via Ruggiero Settimo realizza Simona Solbiati, cresciuta con la consulenza del maître chocolatier belga, Edward Becoux, oggi sorta di "ghost chocolatier", autrice di opere d’arte a base di cioccolato destinate a fare bella mostra nelle vetrine di pasticcerie e gastronomie dai brand altisonanti. Una storia fatta di ricerca, passione e principi inossidabili, come il rifiuto di usare aromi artificiali, oli essenziali o conservanti chimici.
Come dire: solo materie prime naturali, con la percentuale di cacao che non scende mai sotto il 60%. E ovviamente, un po’ di fantasia per rendere le uova pasquali etiche ma anche desiderabili. E in questo senso spiccano quelle decorate all’esterno con cuoricini. Non mancano i soggetti ispirati agli animali della fattoria, partendo da forme ovoidali o sferiche: tra gli altri, "Batuffolo la pecora" con il vello composto da 25 piccole semisfere di cioccolato (40 euro), "Claretta la gallina" (55 euro) e il "Coniglio Solbiati" (150 euro) formato assemblando tra loro uova di diverse dimensioni. Ed è chiara la nuova tendenza del mercato, almeno a Milano. "Quest’anno c’è una richiesta crescente di uova pasquali di grande dimensione. Probabilmente la gente sente l’esigenza di mettere al centro del tavolo di casa qualcosa che unisca tutti i commensali. A dominare nelle ordinazioni sono quelle decorate a mano", spiega Simona. Che ricorda anche le buone regole per riconoscere un uovo di qualità: il cioccolato, soprattutto fondente, deve avere certa consistenza, spezzarsi senza fare briciole o polvere, l’aspetto lucente e l’assenza di macchie bianche e striature. Poche raccomandazioni sulle manovre per romperlo: "Che finisca rovinosamente a pezzi è naturale, è un gesto che ha qualcosa di ludico e catartico". Una sorta di piacevole e casalingo Big Bang dell’uovo cosmico".