Yoga e bonus mamma: così cambia il welfare

Si moltiplicano i progetti aziendali per fidelizzare i dipendenti. E per i consulenti nella conciliazione vita-lavoro fioccano le offerte

Bonus mamma

Bonus mamma

Milano - Palestre e corsi di yoga per i dipendenti, bonus per chi segnala nuove risorse da assumere o per chi fa figli. Ticket da spendere per corsi, libri o attività culturali. Sono le nuove frontiere del welfare aziendale, che sta registrando una accelerata post-Covid accompagnata anche alla rivoluzione smart working. Sempre più imprese mettono in campo bonus per “fidelizzare“ i propri dipendenti, in un periodo di estrema mobilità sul lavoro. Aumentano, altro effetto, anche le offerte di lavoro per specialisti nel welfare aziendale, figure professionali formate attraverso nuovi master universitari. E nel campo della conciliazione vita-lavoro fioccano iniziative come quella del Gruppo Cooperativo Cgm, in collaborazione con Spazio Aperto Servizi, Genera, Comin e Koinè. Grazie al lancio del portale InsiemeWelfare, i milanesi possono accedere a una serie di prestazioni sociali.

All’interno della piattaforma gli utenti possono scegliere servizi ludico-educativi per i bambini, come il tutoring online per la gestione dei compiti, supporto allo studio per Dsa e rinforzo cognitivo con metodo Feuerstein, oltre alla consulenza giochi e attività ludiche laboratoriali a distanza. Per le famiglie e neogenitori sono inoltre previsti servizi come consulenza ostetrica online, mediazione familiare, sollievo alla famiglia, ma anche ricerca baby-sitter. Sono presenti poi attività per i più anziani, come servizi di supporto psicologico e assistenza a domicilio. Esempi di un "lato buono" del mondo del lavoro - con iniziative positive che in diversi casi sono state anche premiate dalle Camere di Commercio - in un panorama che vede stipendi al palo e un’inflazione che colpisce duramente le famiglie.

Ticket per chi porta nuovi talenti

Un bonus di 250 euro in ticket per chi segnala nuove risorse, consegnato una volta che l’assunzione è andata a buon fine. E così i dipendenti diventano “cacciatori di teste“, con un incentivo per chi attraverso la propria rete di contatti contribuisce a portare in azienda forze fresche. L’iniziativa era stata lanciata all’inizio dell’anno da Dentsu Italia, colosso giapponese della pubblicità e della comunicazione con quartier generale in zona Maciachini dove lavorano circa 850 persone. Il bonus di 250 euro per i dipendenti era stato inserito nell’ambito di un ambizioso piano di assunzioni per rafforzare gli organici in alcuni settori in crescita, legati soprattutto al digitale. Segnale di una dinamicità del mondo del lavoro, con le aziende che tornano ad assumere personale dopo gli anni di crisi, tagli e incertezze legate alla pandemia. Sul fronte del welfare aziendale, è sceso in campo anche il Consiglio Pari Opportunità (Cpo) della Lombardia, con la terza edizione del bando “Parità virtuosa. Condividere per conciliare”. Un riconoscimento (le iscrizioni sono aperte fino al 7 ottobre) alle realtà più virtuose del territorio in tema di welfare aziendale e conciliazione vita-lavoro. «Abbiamo particolarmente a cuore il tema della conciliazione vita-lavoro e il supporto che le realtà lavorative riescono a dare alle famiglie – spiega la presidente del Cpo Letizia Caccavale –. Dopo aver appreso i dati allarmanti, sia regionali sia nazionali, sulle dimissioni delle lavoratrici madri, il Consiglio per le Pari Opportunità ha voluto indagare la situazione delle realtà lombarde e ha scoperto una ricchezza di azioni di welfare virtuose che vogliamo supportare e premiare».

E per chi fa figli 1.500 euro in più

Sul tavolo 1500 euro netti in più all’anno per ogni figlio o familiare a carico. È il bonus istituito da Reviva, azienda milanese del settore delle aste immobiliari, nell’ambito di un piano welfare che ha l’obiettivo di supportare «con un aiuto concreto» i 31 dipendenti, di cui 5 con figli e 2 nuovi bebé in arrivo. Il bonus è spendibile non solo per la scuola, ma anche per le medicine, la spesa e il tempo libero. «Supportare concretamente chi lavora insieme a noi è il primo passo per creare un ambiente di lavoro sano, stimolante e soprattutto per mostrare riconoscenza – racconta Ivano De Natale, co-founder di Reviva –. Questi bonus, infatti, sono pensati per chi ha un figlio o un famigliare a carico, in un mondo del lavoro dove i fatti di cronaca purtroppo raccontano di ambienti sempre più ostili nei confronti delle neo-famiglie».  Ogni persona del team ha diritto a un ulteriore bonus di 1000 euro netti spendibili per la formazione, non solo pertinente alle mansioni svolte in ufficio ma anche per coltivare le proprie passioni. Per il benessere fisico, inoltre, da giugno 2021 i dipendenti di Reviva possono svolgere una volta a settimana yoga in ufficio, così come delle sedute di trattamento dall’osteopata per cercare di risolvere soprattutto i problemi legati alla postura derivanti dal periodo forzato di lockdown e remote working. Sempre due volte a settimana, inoltre, ci si allena tutti insieme, grazie ad un personal trainer. «Abbiamo deciso di non togliere lo smart working – prosegue De Natale – quello che abbiamo piacevolmente notato, però, è che chi vive a Milano e in provincia non ha mai smesso di frequentare volontariamente l’ufficio». 

Un mese sabbatico dopo 6 anni in ditta

L’ultima frontiera del benefit aziendale è il «periodo sabbatico retribuito», con uno stacco dal lavoro aggiuntivo rispetto alle ferie che spettano di diritto. Skylabs, società di consulenza digitale di Milano, per valorizzare e coinvolgere i suoi dipendenti nelle scelte aziendali aveva lanciato il contest “Call for benefit”, invitando il personale delle sedi di Catania, Palermo, Roma, Milano e Lugano a proporre, attraverso un form online idee per migliorare il welfare aziendale. Tra le idee migliori la proposta del tech lead Angelo Saraceno, che ha pensato a un mese di assenza dal lavoro retribuito, un vero e proprio periodo sabbatico. «Io e i miei colleghi ci siamo sbizzarriti - ha raccontato Angelo Saraceno - cercando di fornire idee creative e sono soddisfatto di essere stato ascoltato e premiato. Penso che ricaricarsi sia una parte fondamentale per poter affrontare nuove sfide con più energia ed ho già tanti progetti su come investirò il mese di tempo». L’idea è piaciuta ed è stata subito adottata, in aggiunta a un premio in denaro e al coinvolgimento diretto nelle scelte aziendali. Il periodo sabbatico sarà destinato a quanti raggiungano il sesto anno di anzianità in azienda. Per il Ceo di Skylabs, Luca Martino, a minor assenteismo e turn over corrispondono i lavoratori più felici e migliore profittabilità. «Sono solo alcuni tra gli aspetti positivi – ha spiegato – che abbiamo sperimentato coinvolgendo attivamente i lavoratori nelle decisioni aziendali. Ecco perché introdurre il periodo sabbatico potrebbe essere considerato come un “passo azzardato“, ma noi lo interpretiamo come una possibilità in più da dare ai dipendenti che hanno dimostrato costanza nel tempo e il loro valore».   

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