
mozione di sfiducia al presidente Fontana
Milano, 9 settembre 2020 - I consiglieri regionali del Pd si sono presentati in aula indossando mascherine con la scritta “Basta così!». Esponenti del centrodestra hanno replicato sfoggiando mascherine con stampati fenicotteri rosa «fornite dal Governo» durante l’emergenza. Il M5s ha portato in aula scatoloni di cartone, ognuno etichettato con il nome di un assessore regionale e del presidente Attilio Fontana, perché «devono andare a casa». Bagarre e scambi di accuse in aula sulla gestione dell’emergenza sanitaria, nel giorno della discussione della mozione di sfiducia a Fontana e alla sua Giunta avanzata dalle forze politiche di opposizione, motivata dalla «cattiva gestione» dell’emergenza Covid. Mozione che, dopo circa cinque ore di discussione, è stata respinta con 49 voti contrari, 29 favorevoli e 0 astenuti.
La maggioranza si è schierata compatta con Fontana che, al termine della seduta, si è definito «soddisfatto», puntando il dito contro «le tante bugie e infamie che sono state raccontate sul mio conto, un clima d’odio che credo sia controproducente per tutto il Paese». E tra le file dell’opposizione si è confermata la “defezione“ della consigliera di Italia Viva, Patrizia Baffi, che non ha firmato la mozione e ieri ha definito in aula «un atto di crudeltà addossare a una persona la responsabilità di 16 mila morti». Parole accolte da una standing ovation dal centrodestra e da applausi di Fontana, che poi ha lodato Baffi come una «persona dalla grande onestà intellettuale». La renziana è stata invece definita da Petro Bussolati (Pd) un «servo sciocco della maggioranza». Lei ha spiegato, invece, di essere «libera» dalle segreterie di partito.
Polemiche in una seduta, la prima dopo la pausa estiva, che ha visto anche spuntare fuori dal Pirellone un cartellone con la scritta «Fontana assassino» esposto dai Carc. Dentro l’aula il clima si è subito acceso con l’intervento del capogruppo del M5s Massimo De Rosa, che nell’illustrare il documento ha parlato di «incapacità della Giunta nel tutelare la salute dei lombardi». Fabio Pizzul (Pd) ha paragonato la Regione a «un treno senza conducenti». Ha replicato alle accuse il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi: «La Regione Lombardia è stata lasciata sola dal Governo. Per mesi i grillini hanno dipinto la nostra sanità come un sistema marcio, per poi scoprire che Rocco Casalino è volato a Milano per operarsi» al San Raffele. Emanuele Monti (Lega) ha parlato di una «narrazione vergognosa» contro Fontana. Sul tavolo resta la mozione ancora da discutere presentata dal centrodestra, che si rivolge a Mattarella per sottolineare «l’assenza del Governo» nell’emergenza.