Blocco urbanistico a Milano: "A rischio gli investimenti. Sfumano 38 miliardi di euro"

La stima di Scenari Immobiliari e Abitare Co. dopo le inchieste della Procura sui progetti "Alcuni operatori non puntano più sulla città a fronte di una domanda che rimane alta" .

Blocco urbanistico a Milano: "A rischio gli investimenti. Sfumano 38 miliardi di euro"

Blocco urbanistico a Milano: "A rischio gli investimenti. Sfumano 38 miliardi di euro"

La fuga degli investitori immobiliari da Milano dopo che decine di progetti sono finiti sotto la lente della Procura "mette a rischio gli investimenti per 38 miliardi di euro". Questa la conseguenza a livello economico del “blocco urbanistico“ emersa da uno studio di Scenari Immobiliari: il potenziale di investimento era stato stimato in oltre dodici miliardi di euro per il solo settore residenziale al 2035 (19,5 miliardi di euro considerando anche tutte le altre asset class). A

questo si devono aggiungere altri ventisei miliardi di euro come ricadute sul sistema economico milanese (dai mobili ai servizi). Senza considerare le conseguenze per l’occupazione nel settore edile. E incassi per il Comune – come oneri e contributi – tra i 60 e gli 80 milioni di euro l’anno.

I dati emergono dal secondo Osservatorio sull’abitare - Le città vincenti: mercato e quartieri per la domanda residenziale delle famiglie, realizzato da Scenari Immobiliari e Abitare Co., presentato durante il Forum dell’abitare. "Questi investimenti a rischio – affermato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – impattano anche sulle aspettative degli investitori internazionali che hanno comprato a Milano per quaranta miliardi di euro circa negli ultimi dieci anni".

"Stiamo constatando che oggi – dichiara Giuseppe Crupi, Ceo di Abitare Co. – alcuni operatori non investono più su Milano o,

nella migliore delle ipotesi, registriamo un progressivo ricorso ad approcci più cauti, con una ulteriore limitazione della futura offerta abitativa nel breve e medio periodo, a fronte di una domanda che, fortunatamente, rimane sempre vivace. Una domanda di nuove case, non solo di fascia alta, che apprezza particolarmente gli investimenti legati al consumo energetico, all’impatto ambientale e ai servizi comuni per le persone".

Red.Mi.