Smog a Milano, stop agli Euro 4 ma è scontro Regione-Comune

Una limitazione prevista dal Protocollo Aria condiviso dalle Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna

ALLARME Il valore medio  del Pm10 negli ultimi  4 giorni è stato superiore  alla soglia di guardia dei 50 microgrammi per metro cubo

ALLARME Il valore medio del Pm10 negli ultimi 4 giorni è stato superiore alla soglia di guardia dei 50 microgrammi per metro cubo

Milano, 23 ottobre 2018 - Da oggi i diesel Euro 4 non possono circolare dalle 8.30 alle 19.30, una limitazione prevista dal Protocollo Aria condiviso dalle Regioni Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Un automatismo che scatta dopo 4 giorni di superamento della soglia massima consentita di Pm10 e che si estingue dopo due giorni consecutivi di valori di nuovo nella norma. Tutto previsto, insomma. Non fosse per le dichiarazioni di Cattaneo: «Serve meno automatismo e più buonsenso: in Lombardia dobbiamo combattere gli inquinanti e non la mobilità». Parole riferite proprio al blocco, nella fascia di Milano, dei diesel Euro 4.

«Il meteo di questi giorni, che ha visto su Milano la presenza di forte vento, ha favorito la dispersione degli inquinanti e, da mercoledì, il favonio, che interesserà la Lombardia, favorirà ulteriormente il ricircolo dell’aria nella fascia interessata». «È mia ferma intenzione – riprende Cattaneo – modificare questo automatismo, portando in Giunta una delibera che aggiorna il provvedimento e che dovrà tenere conto delle previsioni per le prossime giornate. Per i prossimi giorni c’è una previsione di presenza di inquinanti non critica. Con questa decisione si rischia di mettere in difficoltà molti cittadini che utilizzano l’auto per necessità». Nel dettaglio, gli Euro 4 interessati dai divieti a Milano e hinterland sono 78mila.

Da qui la replica di Granelli: «L’assessore Cattaneo dice che ci vuole meno rigidità e automatismi. In verità le regole le hanno scritte la Regione e l’assessore Cattaneo: se vuole cambiarle, facciamolo. Il problema vero è fare misure strutturali, perché le misure emergenziali sono per loro natura poco efficaci e fastidiose perché il cittadino alcuni giorni può usare un mezzo e altri no. Meglio programmare regole che limitino l’uso dei veicoli più inquinanti e utilizzare misurazioni efficaci calcolando le effettive emissioni sperimentando le misurazioni dei chilometri effettuati. In Area B noi diamo 25 giornate libere annue per usi occasionali. E insieme potenziare e finanziare il trasporto pubblico e dare più contributi a artigiani e commercianti per cambiare i veicoli da lavoro. Il Comune ha messo 30 milioni per dare contributi ai privati per il cambio di veicoli e caldaie: 5 volte le risorse che ha investito Regione Lombardia che è grande 7 volte Milano».

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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