Sul mercato nero, un cardellino si può comprare e rivendere per un centinaio di euro. Un verzellino supera i 50 euro, mentre il piccolo fanello costa intorno ai 70 euro. Il fenomeno del bracconaggio di volatili è in continua ascesa. Secondo i dati forniti lo scorso anno dalla Lipu, nel bacino mediterraneo ogni anno vengono uccisi 25 milioni di uccelli, di cui oltre 5 milioni solo in Italia. Un business che accontenta gli appassionati di uccellini in gabbia e i cacciatori, che utilizzano gli "uccelli da richiamo" come esche vive, per attirare altri uccelli. L’ultima operazione antibracconaggio del Gruppo carabinieri Forestali di Milano, in particolare dei militari della stazione di Magenta e il Nucleo Cites milanese (tutela della flora e della fauna), ne è l’ennesima dimostrazione. A seguito di un’indagine, i carabinieri hanno fermato un uomo, italiano, mentre trasportava un carico di uccellini. I militari hanno controllato di notte il furgone, fermo nella zona industriale di Trezzano, e hanno trovato dentro 124 esemplari vivi di volatili, tutti senza anellino di riconoscimento, una sicurezza per certificare che gli esemplari arrivano da un allevamento e non sono specie selvagge, catturati in natura. I forestali hanno quindi esteso la perquisizione a casa dell’uomo, dove nascondeva strumenti illegali di cattura e altri uccellini. Erano 104 cardellini, 25 verzellini, 7 verdoni e 6 fanelli.
Tutte specie protette in quanto tutelate anche dalla Convenzione di Berna (risale agli anni Ottanta, un protocollo per preservare proprio la vita selvatica). Oltre agli animali chiusi nelle gabbie, l’uomo aveva 14 reti da uccellagione, 14 tagliole, 28 archetti e due richiami elettroacustici: strumenti usati per catturare i volatili e vietati dalla legge. Gli esemplari sono stati sequestrati e affidati in custodia al Centro recupero animali selvatici di Vanzago. L’uomo è stato denunciato.