Bimbo di 2 anni ucciso dal papà, i giudici: “Bruciature, calci e pestaggi continui”. A ottobre si torna in aula

Il 12 ottobre inizierà il processo d’appello bis contro Alija Hrustic, il padre di 28 anni accusato di avere ucciso suo figlio nel maggio del 2019

Alija Hrustic e il piccolo Mehmed

Alija Hrustic e il piccolo Mehmed

Doveva passare la vita in carcere per aver maltrattato, torturato e infine ucciso suo figlio di appena due anni e cinque mesi nel maggio del 2019. Per questo il ventottenne Alija Hrustic era stato condannato, in primo grado, all’ergastolo. Tuttavia, in secondo grado, la Corte d’Assise d’Appello aveva cancellato l’ergastolo e ridotto a 28 anni la pena: per quei giudici non si trattò di omicidio volontario ma di maltrattamenti pluriaggravati culminati nella morte.

Quel secondo processo, per i giudici di terzo grado della Corte di Cassazione, è da rifare. Si tornerà in aula il 12 ottobre. Il 13 gennaio scorso la Suprema Corte ha deciso stabilito che è necessario un nuovo processo di secondo grado per rivalutare le accuse di tortura e omicidio volontario a carico dell'uomo, oltre a quella di maltrattamenti.

I giudici della Corte di Cassazione, riguardo alla morte del piccolo Mehmed – così si chiamava il figlio di Hrustic – hanno descritto un quadro di “brutali” violenze: un “sistematico pestaggio, nonostante le condizioni di fragilità e minorata difesa del piccolo” e sofferenze “corporali” inflitte con “grave e prolungato patimento fisico e morale”, con “bruciature”, “morsi, calci, schiaffi, pugni” e un “trattamento degradante per la dignità del bambino”.

In definitiva, per la Cassazione il verdetto di secondo grado, che ha riqualificato i reati e cancellato la tortura abbassando la pena, è “viziata da violazione di legge penale e da manifesta illogicità della motivazione”. La madre del bimbo è assistita come parte civile dall'avvocato Patrizio Nicolò. Ora, per il 12 ottobre, è stata fissata l'udienza del processo bis davanti alla Corte d'Assise d'Appello milanese.