NICOLA PALMA
Cronaca

Bimbo di 6 anni muore in casa a Milano. “Aiuto, sta male”: il giallo dell'Sos della madre partito e poi annullato

Milano, la donna chiama i soccorsi la mattina, quindi il ripensamento. Alle 13 la seconda telefonata: troppo tardi. Aperto dal pm un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo sul decesso del piccolo

Ambulanza e carabinieri (foto di archivio)

Ambulanza e carabinieri (foto di archivio)

Milano – La prima chiamata ai soccorsi alle 8.40, poi revocata. La seconda richiesta di aiuto quattro ore e mezza dopo. In quel momento, però, non c’era più niente da fare per Souhel, un bambino marocchino di 6 anni: era steso a pancia in giù sul lettino della cameretta, ormai senza vita.

Il dramma è andato in scena nella tarda mattinata di ieri al quarto piano di uno stabile popolare di via Mompiani, al quartiere Corvetto di Milano: il pm di turno Enrico Pavone ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo, ipotesi tecnica che consentirà di compiere tutti gli accertamenti necessari per chiarire con esattezza le cause del decesso; stando a quanto risulta, il medico legale non ha rilevato segni di violenza sul corpo né tracce compatibili con eventuali maltrattamenti. In sintesi: niente che faccia pensare a una pista alternativa a quella di una tragedia.

Sarà l’autopsia a datare l’ora della morte, che potrebbe essere precedente al momento in cui la mamma trentenne ha contattato per la seconda volta il 118, e ciò che l’ha provocata: non è esclusa una possibile reazione allergica a un farmaco, anche se è ancora presto per formulare ipotesi fondate. Di sicuro si sa che da diversi giorni il bimbo aveva la febbre.

Ieri mattina la madre ha chiamato alle 8.40 per riferire che il figlio aveva accusato un malore; qualche minuto dopo, ha però richiamato per annullare la segnalazione, evidentemente convinta che la situazione fosse migliorata e che non ci fosse più bisogno dell’intervento di un’ambulanza.

Anche su questo aspetto sono in corso le verifiche degli investigatori dell’Arma, per capire se gli operatori di Areu siano comunque arrivati sul posto e non abbiano trovato la donna, che ha dichiarato che in quei minuti si era recata in farmacia. Poco dopo le 13, ecco un’altra chiamata, ancora più allarmata di quella precedente. Una chiamata che si è rivelata purtroppo vana: ai sanitari non è rimasto altro da fare che constatare il decesso del piccolo Souhel, che avrebbe compiuto 7 anni ad aprile.

Da lì è partita la segnalazione ai carabinieri del Nucleo Radiomobile e della stazione Vigentino, che hanno sentito la trentenne con tutta la cautela del caso per ricostruire con lei le ultime ore del bambino: la donna sarebbe rimasta in casa con lui per tutto il resto della mattina, senza lasciarlo mai da solo.