GIULIA BONEZZI
Cronaca

Bertolaso e l’autonomia: "Gettonisti vergogna pubblica. Dobbiamo poter scegliere come usare i fondi Welfare"

L’appello dell’assessore durante gli Stati generali Sanità della Lega al Pirellone "Nessuna penale a chi non rispetta le regole ma camicie di forza a chi è in attivo". Fontana: "Torna la questione settentrionale, sappiamo fare meglio che a Roma".

L’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, 74 anni

L’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, 74 anni

"Chiariamo: qui non stiamo chiedendo più soldi, ma di poter utilizzare quelli che ci vengono assegnati dal Fondo sanitario nazionale in base alle priorità che stabiliamo noi, che conosciamo i bisogni del territorio più di chi sta a Roma". L’assessore lombardo al Welfare Guido Bertolaso parla a margine degli Stati generali della Sanità della Lega, convocati al Pirellone dal responsabile nazionale Emanuele Monti e dal coordinatore dei dipartimenti Armando Siri con governatori, ministri, parlamentari al termine di una settimana iniziata male per il centrodestra: "Abbiamo perso due elezioni regionali", ammette il segretario federale e ministro dei Trasporti Matteo Salvini nel suo intervento che dilaga dal quiz della patente (paragonato al test d’ingresso abolito a Medicina, "i quattro quinti di chi è qua, me compreso, non so se passerebbe") al vaticinato cambiamento di "molti paradigmi in tema sanitario" a seguito dell’"indicazione" del no vax Robert Kennedy Jr come ministro della Sanità in America da parte del "presidente Trump". Il governatore lombardo Attilio Fontana parla invece dell’autonomia azzoppata dalla Corte costituzionale, e paventa il rimbalzo della "questione settentrionale. Milano e la Lombardia non sono Roma, sappiamo fare molto meglio di loro".

Sarà un romano, il suo assessore al Welfare, a concretizzare il concetto. Sferrando un attacco durissimo ai medici gettonisti, "la vergogna della sanità pubblica, dalla quale escono per rientrarci a 1.500 euro a turno senza che nessuno possa controllare (quanti ne fanno di fila, ndr), in dieci giorni si fanno quindicimila euro e vanno in vacanza alle Maldive mentre i nostri medici in pronto soccorso, nei reparti continuano a farsi il mazzo per stipendi ridicoli". In base a "una legge approvata dal Governo dal maggio scorso i gettonisti non potrebbero più essere impiegati nel Ssn, ma siamo l’unica Regione che ha deciso di non avere più niente a che fare con loro", rivendica.

"La sua riforma per arginare il fenomeno non ha avuto i risultati annunciati", attaccherà dall’opposizione il M5S, ma Bertolaso dal palco domanda perché a Roma non abbiano "messo le penali" per le Regioni che ancora utilizzano i gettonisti mentre "nel dl per abbattere le liste d’attesa ci sono sanzioni per quelle che non rispettano le tempistiche, ma poi dobbiamo avere la camicia di forza". Fa due esempi: la questione delle tariffe massime per la specialistica ambulatoriale, risolta solo "dopo una durissima negoziazione" ottenendo che le Regioni in pareggio di bilancio o rientrate dal debito possano aumentarle, "altrimenti l’anno prossimo non avremmo potuto spendere 480 milioni di euro del nostro fondo", e quella, non ancora risolta, delle "prestazioni aggiuntive". Gli straordinari dei medici per abbattere le liste d’attesa: raggiunti i tetti di spesa previsti dalla legge di bilancio 2023 e dall’ultimo contratto nazionale dei medici "siamo costretti a fermarci, anche se non stiamo andando in rosso", chiarisce l’assessore.

Specifica di non avercela col Governo in carica, "sono i Governi da Monti in poi che hanno messo una serie di vincoli e restrizioni che oggi è difficile cambiare anche se non sono più necessarie", ma dal palco chiede aiuto ai politici della Lega: "È un problema non solo lombardo, ma di tutt’Italia".